Avvocato Militare

Carabiniere si qualifica come capitano dei Nas per rimediare bevute e alloggi gratis, degradato e rimosso

“Sono capitano dei Nas”, così un sottufficiale dei carabinieri si presentava in alcuni hotel e locali della riviera romagnola con lo scopo di scroccare entrate e bevute gratis ma anche soggiorni di alcuni giorni senza sborsare nulla. Per questo l’uomo è stato degradato e rimosso dal suo incarico dopo un procedimento disciplinare che ora è stato confermato anche dal Tribunale amministrativo regionale.

LEGGI ALTRE SENTENZE DELLA SEZIONE AVVOCATO MILITARE DI INFODIFESA

I fatti contestati all’ormai ex miliare risalgono ad alcuni anni fa quando, secondo l’accusa, in più occasioni si sarebbe presentato in pub e servizi ricettivi della Romagna spacciandosi per capitano dei Nas o anche maresciallo dello stesso nucleo antisofisticazione e sanità dei carabinieri, ottenendo così numerose bevute gratis e persino camere e servizi in spiaggia in hotel senza pagare durante la stagione estiva.

LEGGI ANCHE Sindacati Militari: secondo la Difesa i Militari che hanno revocato l’iscrizione non possono aderire o fondare nuove sigle prima del 31 dicembre?

Secondo l’accusa, l’uomo, forte del fatto di essere riconoscibile come carabiniere, aveva “ingenerato il timore nelle vittime di subire un male ingiusto”, come spiega il procedimento disciplinare a suo carico ora confermato dal Tar. In realtà lui era un carabiniere ma aveva solo il grado di appuntato ed era stato in servizio solo nei comandi territoriali della stessa riviera, tra Ravenna e Cesenatico (Forlì-Cesena), e mai nei Nas.

La Condanna

Una volta scoperto a suo carico era partita un procedimento giudiziario penale, concluso con una condanna a due anni di reclusione, con pena sospesa. Subito dopo il passaggio in giudicato della sentenza penale, nel 2019, la commissione disciplinare dell’Arma lo aveva condannato a sua volta alla perdita del grado per rimozione giudicando il comportamento come biasimevole e contrario al giuramento prestato.

La Contestazione disciplinare

il provvedimento censurato è stato così motivato: <<Appuntato Scelto dell’Arma dei Carabinieri, all’epoca dei fatti addetto a vari Comandi Territoriali di Cesenatico e Ravenna, tra l’anno 2003 e il 2009, abusando della propria qualità e dei propri poteri, con più condotte continuate, attribuendosi alternativamente il grado di “Capitano e Maresciallo dei Carabinieri appartenente al Comando dei N.A.S.” e ingenerando il timore nelle vittime di subire un male ingiusto, otteneva, senza pagare il corrispettivo, dal gestore di un hotel la cessione temporanea di camere e servizi di spiaggia, anche per un’intera stagione estiva, nonché numerose consumazioni di bevande alcoliche all’interno di un “pub”. Tali condotte, accertate in sede istruttoria e per le quali veniva emessa sentenza di condanna in sede penale, sono da ritenersi biasimevoli anche sotto l’aspetto disciplinare, in quanto contrarie ai principi di moralità e rettitudine che devono improntare l’agire di un militare, ai doveri attinenti al giuramento prestato e a quelli di correttezza ed esemplarità proprio dello “status” di militare e di appartenente all’Arma dei Carabinieri, nonché lesive del prestigio dell’Istituzione. I fatti disciplinarmente accertati sono di rilevanza tale da richiedere l’applicazione della massima sanzione disciplinare di stato.>>.

La sentenza del TAR

Una decisione contro la quale l’uomo ha fatto ricorso al Tar di Bologna contestando il “criterio di proporzionalità” della decisione. I giudici amministrativi però ora hanno rigettato la sua istanza e ha confermato la pena condannandolo anche a pagare 1.500 euro di spese di giudizio. I giudici hanno evidenziato: “l’Amministrazione ha espressamente valutato la gravità dei fatti per cui il ricorrente è stato condannato e la loro rilevanza anche sotto il profilo disciplinare. Essi, infatti, sono stati commessi abusando della qualità e dei poteri posseduti per procurarsi, continuativamente nel tempo, indebiti vantaggi economici derivanti dalla fruizione gratuita di beni e servizi: comportamenti, questi, indubbiamente in contrasto con i doveri connessi al giuramento prestato e, dunque, rilevanti sul piano disciplinare, al punto da precludere il mantenimento del grado.”

Cosa aspetti?

Al costo di meno di un caffè al mese potrai leggere le nostre notizie senza gli spazi pubblicitari ed accedere a contenuti premium riservati agli abbonati – CLICCA QUI PER ABBONARTI

error: ll Contenuto è protetto