Attualità

Carabiniera suicida, perquisizioni al giornalista del Corriere Fiorentino: ‘Notizie che dovevano restare segrete’

Firenze – Importante sviluppo nell’inchiesta sulla morte di una carabiniera 25enne, suicidatasi lo scorso 22 aprile presso la Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze. Nella giornata di ieri il giornalista Simone Innocenti del Corriere Fiorentino è stato oggetto di perquisizioni da parte della procura di Firenze, che indaga su una presunta fuga di notizie classificate relative al caso.

Le perquisizioni a casa e in redazione

Nello specifico, intorno alle 12.30 di martedì gli agenti della polizia hanno perquisito l’abitazione privata del cronista. Successivamente, dalle 14 per due ore, cinque poliziotti e un magistrato si sono recati nella redazione del Corriere Fiorentino, dove hanno analizzato la postazione di lavoro di Innocenti, il suo computer, tablet e cellulari.

Secondo quanto trapelato, le perquisizioni sono state disposte nell’ambito di un fascicolo per rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio. Innocenti risulta indagato per concorso con uno o più pubblici ufficiali proprio per tale reato.

L’articolo finito al centro dell’inchiesta

L’articolo finito al centro dell’inchiesta, firmato dal giornalista e apparso sul Corriere Fiorentino lo scorso 17 maggio, si intitolava “Le ultime ore della carabiniera suicida alla Scuola Marescialli, tutte le testimonianze nell’inchiesta”.

Stando a quanto ricostruito, le perquisizioni mirerebbero a far luce su una possibile fuga di notizie classificate come “segreto d’ufficio” in merito alle cause della morte della carabiniera. L’obiettivo sarebbe quindi individuare le fonti che avrebbero rivelato tali informazioni al giornalista.

La reazione del mondo dell’informazione

La reazione del mondo dell’informazione non si è fatta attendere. Il Comitato di redazione del Corriere della Sera ha criticato duramente l’operazione con un comunicato, definendola “invasiva” ed “intimidatoria” e ricordando che il segreto delle fonti è un principio cardine del giornalismo.

Anche la Federazione Nazionale della Stampa, l’Associazione Stampa Toscana e l’Ordine dei Giornalisti della Toscana hanno espresso la loro solidarietà al collega, condannando senza mezzi termini l’irruzione in redazione.

“Esprimo piena solidarietà al giornalista e a tutta la redazione del Corriere Fiorentino oggetto di perquisizione e di sequestri da parte delle forze dell’ordine. È fondamentale ribadire che la tutela delle fonti giornalistiche è un principio cardine che permette a chi fa informazione di svolgere il proprio lavoro senza timore di ritorsioni o intimidazioni, preservando così la possibilità di denunciare fatti di interesse pubblico e di tenere sotto controllo il potere” ha dichiarato la presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia.

La procura per ora non commenta

Secondo quanto riportato dal Corriere, nel decreto di perquisizione la Procura spiega che particolari così precisi sulla vicenda dovevano rimanere segreti “allo scopo di scongiurare potenziali inquinamenti nella ricostruzione della dinamica del suicidio”. Inoltre, oltre alla violazione del segreto istruttorio, ci sarebbe stata anche la violazione del diritto della famiglia alla riservatezza, essendo stati pubblicati dati sensibili.

Da qui la decisione del procuratore di iscrivere il giornalista sul registro degli indagati dal momento che “non poteva che disporre materialmente degli atti contenuti al fascicolo del pubblico ministero, tutti assolutamente coperti da segreto”.

Nel decreto si fa riferimento al segreto professionale del giornalista ma si spiega poi che “il tenore della pubblicazione puntuale e dettagliata, induce a ritenere che il giornalista si sia procurato gli atti grazie al favore di pubblici ufficiali infedeli in una fase in cui dovevano rimanere segreti”.

Un caso che mette in discussione la tutela delle fonti

La vicenda ha ovviamente destato grande scalpore negli ambienti dell’informazione. Si tratta infatti di un caso delicato, che mette in discussione la libertà di stampa e la tutela delle fonti giornalistiche. Un principio, quest’ultimo, più volte ribadito anche dalla Corte Europea di Strasburgo.

Per comprendere a pieno la portata della vicenda sarà necessario attendere gli sviluppi dell’inchiesta e le eventuali comunicazioni ufficiali da parte degli inquirenti. Certo è che il mondo del giornalismo seguirà con estrema attenzione l’evolversi della situazione, pronta a ribadire con forza l’importanza di salvaguardare il diritto di cronaca e il rapporto fiduciario tra giornalista e fonte.

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