Marina militare

CAPO DI STATO MAGGIORE MARINA: PER RISOLVERE PROBLEMA MIGRANTI OCCORRE ADDESTRAMENTO UOMINI E MEZZI NECESSARI

Per risolvere il problema delle partenze di migranti dalla Libia, devono essere realizzate “iniziative strutturali secondo un percorso che replichi quanto successo qualche anno fa con la Tunisia”. Con quel paese è stato fatto “un accordo bilaterale e sono stati dati gli strumenti al paese per esercitare la propria sovranità nazionale” con motovedette e addestramento uomini e “da qualche anno a questa parte il flusso non c’è più”. È quanto affermato dal Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di squadra Valter Girardelli, nel corso dell’audizione al Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla gestione del fenomeno migratorio nell’area Schengen. Ad aprire l’audizione è stata l’Onorevole Ravetto che ha presentato i dati sull’immigrazione per il 2016: sino ad agosto sono 271mila gli arrivi in Europa, di cui 163mila in Grecia, 106mila in Italia e solo 2500 in Spagna. Quello che spicca è come, mentre in Grecia si è assistito ad un sostanziale arresto degli arrivi nel corso di questi primi 8 mesi, in Italia la situazione è opposta con i picchi di arrivi situati in questi mesi estivi: solo ad agosto nel nostro Paese sono infatti arrivati più di 22mila immigrati.


Per quanto riguarda le partenze dalla Libia, “a parte il desiderio di trovare una vita migliore da parte dei migranti”, la ragione per cui gli scafisti continuano a salpare risiede nel fatto che “il governo libico non ha il controllo delle sue frontiere. Inoltre è business” per esempio per “le difficoltà dell’export petrolifero. Il Governo di Accordo nazionale con Sarraj a Tripoli ha fatto la richiesta di un ospedale da campo e di strumenti, mezzi e personale addestrato, per esercitare la sua sovranità”, ha detto Girardelli, aggiungendo che la comunità internazionale ha avviato un percorso di addestramento della Guardia Costiera libica. “È un percorso che partirà a breve: la Marina Militare italiana ha offerto supporto per addestrare i primi 80-90 marinai. Poi anche altre nazioni come Malta, Grecia, Olanda, Gran Bretagna, schiereranno team addestramento mobili con una prima fase in acque internazionali”, visto che il Gna non ha il controllo di tutte le zone.

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