Capo di stato maggiore esercito “Valorizzare le competenze, arruolamento in ferma 3+3 e riduzione del precariato”
Il nuovo capo di Stato maggiore dell’Esercito, Pietro Serino, ha illustrato le sue linee programmatiche alle commissioni Difesa di Senato e Camera. Personale, addestramento, sistemi, infrastrutture e organizzazione. Riconoscimento della specificità della condizione militare. Valorizzare le competenze professionali. Formazione, nuovi modelli di arruolamento di volontari e riduzione del precariato.
“Sono un convinto sostenitore del ruolo che l’Esercito può e deve svolgere all’interno di un sistema difesa sempre più integrato e coeso sotto il profilo operativo e strutturale; si tratta dell’unica via percorribile per dare risposte efficaci alle sfide che il Paese si trova ad affrontare, oggi come in futuro”.
Il Generale Serino ha sottolineato la specificità della professione militare e l’importanza del bilanciamento di diritti e di doveri del soldato.
“L’uomo-soldato è il principale elemento dell’Esercito, intorno al quale si costruisce un’efficace componente terrestre dello strumento militare interforze,un cittadino con molti più doveri degli altri. Per questo, è necessario valorizzare le professionalità e le competenze del personale. Tale esigenza di specializzazione è dettata anche dalla crescente complessità dei campi di battaglia moderni, influenzati dai nuovi domini spaziale e cyber. A tal fine, è necessario introdurre un nuovo modello per l’arruolamento, con l’introduzione di un sistema di Volontari in ferma prefissata (VFP) 3+3, che abbassi l’età dei volontari e consenta di ottimizzare la formazione e qualificare il personale militare, facilitandone anche l’eventuale re immissione nel mondo del lavoro civile.
Il Generale Serino si è soffermato inoltre sul potenziamento delle infrastrutture nell’ottica di migliorare la qualità della vita del “cittadino-soldato”, quale parte integrante della specificità della professione che svolgono gli uomini e le donne dell’Esercito. Il capo di Stato maggiore ha anche ipotizzato la creazione di una riserva capace di alleggerire la pressione sul personale permanente in caso di emergenze particolarmente gravose sul modello di una riserva selezionata estesa non solo agli ufficiali, com’è adesso, ma anche a sottufficiali e truppa con esigenze particolari e specialistiche.