Buonuscita e IRPEF: la sentenza che divide. Chiarezza sul caso del Vigile del Fuoco che ha vinto contro il Fisco
In seguito alle numerose richieste di informazioni pervenute dai nostri lettori e grazie allo spunto fornito dal sindacato Conapo, che in esclusiva per Infodifesa.it ha condiviso ulteriori dettagli e la sentenza n. 340/2025 della Corte di Giustizia Tributaria di Perugia, facciamo finalmente chiarezza su un caso che ha scatenato grande dibattito tra pensionati e operatori in servizio.
Il caso: un vigile del fuoco contro l’Agenzia delle Entrate
Il protagonista della vicenda è un Vigile del Fuoco collocato a riposo nel 2024, al quale l’INPS aveva corrisposto l’indennità di buonuscita. Su tale liquidazione l’Agenzia delle Entrate aveva applicato trattenute IRPEF anche sulla parte di contributi previdenziali a carico del lavoratore.
Ritenendo l’imposizione illegittima, il pensionato ha presentato ricorso. Con la sentenza n. 340/2025, depositata il 26 maggio 2025, la Corte di Giustizia Tributaria di Perugia ha accolto le sue ragioni, ordinando all’Agenzia di restituire le somme indebitamente trattenute, con interessi e rivalutazione.
La decisione dei giudici: “Tassazione in contrasto con la legge”
Il cuore della sentenza si fonda sull’articolo 19, comma 2-bis, del TUIR e sull’orientamento già consolidato dalla Cassazione (sentenza n. 27341/2024).
Secondo i giudici umbri, la base imponibile era “viziata” poiché comprendeva somme che non costituiscono reddito imponibile, ma risparmio previdenziale accumulato dal lavoratore. In altre parole, il Fisco non può tassare ciò che, di fatto, è frutto di contributi già versati dal dipendente durante la carriera.
Una bocciatura netta per l’Agenzia delle Entrate, che aveva tentato di eccepire anche presunti vizi procedurali del ricorso: argomentazioni respinte dai giudici, i quali hanno privilegiato la sostanza sul formalismo.
TFS o TFR? La precisazione necessaria
Molti lettori hanno sollevato dubbi: i Vigili del Fuoco hanno davvero diritto al TFR (Trattamento di Fine Rapporto) come i lavoratori privati?
La risposta è chiara: no.
I Vigili del Fuoco, come gli altri Corpi dello Stato, sono soggetti al TFS (Trattamento di Fine Servizio). Solo una fascia ristretta di lavoratori pubblici assunti tra il 2001 e il 2005 ha maturato una quota di TFR limitata a quell’arco temporale.
Esempi pratici:
- Assunto nel 1990 → intera carriera in regime TFS.
- Assunto nel 2002 → quota TFR solo per gli anni 2002-2005, poi TFS dal 2006 in avanti.
- Assunto dal 2006 → intera carriera in TFS.
Il caso in questione, dunque, non dimostra che i Vigili abbiano il TFR, ma che, ove liquidazioni siano state calcolate con tassazione indebita sulla parte contributiva, questa può essere contestata con successo.
È bene ricordare che lo stesso avvocato Umberto Lanzo, nell’articolo pubblicato su Infodifesa.it, aveva chiarito che la vicenda non riguardava le Forze di Polizia e le Forze Armate, ancora soggette al regime di TFS, ma solo particolari categorie di lavoratori pubblici assunti dopo il 2001, per i quali può applicarsi – in misura limitata – il TFR.
Il ruolo del Conapo e la trasparenza necessaria
Il sindacato Conapo, sempre attento alle problematiche previdenziali della categoria, ha fornito in esclusiva a Infodifesa.it la documentazione completa della sentenza, permettendoci di chiarire ogni aspetto della vicenda.
Un contributo fondamentale per evitare equivoci e per rispondere in maniera puntuale alle centinaia di richieste di chiarimento arrivate in redazione.
Un segnale per tutti i lavoratori
La sentenza di Perugia non apre automaticamente la strada a rimborsi generalizzati per tutti i Vigili del Fuoco o per l’intero pubblico impiego. Rappresenta però un precedente significativo: laddove l’Agenzia delle Entrate abbia incluso nella base imponibile anche contributi previdenziali a carico del lavoratore, la tassazione è illegittima.
Resta ora al legislatore il compito di intervenire per evitare che singoli pensionati debbano ogni volta affrontare lunghi ricorsi per ottenere giustizia.
Una vittoria individuale, che fa però rumore in tutto il comparto.
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