Bomba sganciata dall’ex capo di Stato Maggiore: la verità sulla debacle russa in Ucraina
Non è certo una dichiarazione che arriva tutti i giorni da personalità di spicco del mondo militare russo: l’ex capo di Stato maggiore Yuri Baluevskij ha ammesso pubblicamente la superiorità dell’artiglieria Nato rispetto a quella russa.
Nella prefazione al libro “Algoritmi di fuoco e acciaio”, Baluevskij – che ha ricoperto l’incarico di capo di Stato maggiore dal 2004 al 2008 – traccia un’analisi impietosa dello stato delle forze armate russe, smentendo la retorica del Cremlino sull'”esercito più potente al mondo”.
Secondo l’alto ufficiale, i sistemi di artiglieria occidentali sono qualitativamente superiori grazie al passaggio ai cannoni da 155 mm e allo sviluppo di proiettili a lunghissima gittata. “L’operazione speciale in Ucraina ha rivelato i ritardi dell’artiglieria russa, che necessita di un ampio piano di riarmo”, ha scritto Baluevskij.
Non solo: l’ex numero uno dello Stato maggiore ridimensiona anche la superiorità aerea vantata da Mosca, annientata dalle capacità della difesa antiaerea ucraina. “L’aviazione russa non può operare in massa e deve volare con cautela anche sul proprio territorio”, ha ammesso.
Una diagnosi impietosa che smonta molte delle narrazioni propagandistiche del Cremlino. Baluevskij è consapevole che “molti manuali tattici dovranno essere riscritti” alla luce dei fallimenti militari in Ucraina. Una rivelazione choc che getta una luce cruda sulla reale capacità delle forze armate russe.
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