Politica

Body Cam per le Forze di Polizia e stretta su cannabis, cellulari e proteste: cosa contiene il ddl Sicurezza approvato alla Camera

Incassato il primo via libera della Camera (162 voti favorevoli, 91 contrari e 3 astenuti) il ddl sicurezza si appresta ora a essere esaminato dal Senato, per essere licenziato in via definitiva. Proprio in occasione del passaggio a palazzo Madama, il vicepremier Matteo Salvini ha annunciato che la Lega chiederà l’esame d’urgenza.


Frutto di un testo approvato dal governo e poi profondamente modificato, con l’aggiunta di diversi articoli durante l’esame in sede referente nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia di Montecitorio, il ddl prevede oltre una ventina tra nuove fattispecie di reato e aggravanti. Si va dal carcere per le detenute madri, con il differimento della pena che cessa di essere obbligatorio, allo stop alla cannabis light, dalla cosiddetta norma ‘anti-Gandhi’ con il reato di protesta nelle carceri o nei centri di accoglienza per migranti anche se la resistenza è passiva, fino al reato ribattezzato ‘anti proteste contro la Tav o il Ponte’.

E poi c’è il reato di “occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui”, comprese le pertinenze, rinominata norma ‘anti-Salis’. Infine viene introdotta l’aggravante del reato commesso nelle vicinanze delle stazioni ferroviarie e la stretta sulle schede sim per i cellulari, che i migranti extra Ue non potranno più acquistare in assenza del permesso di soggiorno.

Durante le votazioni degli ordini del giorno, la Lega ha ottenuto l’ok del governo all’istituzione di una commissione o tavolo tecnico per studiare la fattibilità della castrazione chimica volontaria per chi si macchia di reati sessuali. Le opposizioni hanno duramente contrastato il provvedimento, sia in commissione che in Aula, ma la maggioranza ha tirato dritto, seppure con fibrillazioni interne prima dell’estate che ne hanno rallentato l’iter, che è stato comunque lungo: quasi un anno.

In particolare, a porre paletti è stata Forza Italia, con l’obiettivo di modificare la norma sulle detenute madri per depotenziarne gli effetti. Poi l’accordo interno al centrodestra, sfociato nella previsione di un monitoraggio dell’applicazione delle nuove norme, con una relazione annuale al Parlamento. Così come alla fine la maggioranza, nonostante la linea pro ius scholae degli azzurri emersa in estate, ha tenuto anche davanti al tentato blitz delle opposizioni, con emendamenti volti a modificare l’attuale legislazione in materia di cittadinanza.

Dunque, tirando le somme, la compattezza del centrodestra ha reso vani tutti i tentativi delle opposizioni di modificare il testo del ddl. Testo ritenuto – da Pd a M5s e Più Europa, da Avs fino a Azione e Italia viva – “liberticida”, “ideologico”, “incostituzionale”, frutto di una “follia giustizialista” e con il rischio di innescare “una deriva illiberale”. Tutte critiche respinte dalla maggioranza. La battaglia ora si sposta al Senato.

Queste le principali novità contenute nel testo del ddl sicurezza:

– OCCUPAZIONI ABUSIVE: ribattezzata ‘norma anti Salis’, dal nome dell’europarlamentare eletta nelle liste di Avs, si prevedono fino a 7 anni di carcere per le occupazioni abusive di immobili altrui o sue pertinenze. Si dispone lo sgombero in tempi rapidi qualora l’immobile occupato sia l’unica abitazione effettiva del denunciante.

– REATI IN STAZIONI E METRO: si introduce una nuova aggravante nel codice penale, che scatta se il reato è commesso nei pressi di una stazione ferroviaria o metropolitana.

– STRETTA SU PROTESTE PRO CLIMA: fino a 5 anni di carcere per i danneggiamenti di beni immobili. Viene prevista l’aggravante se il danneggiamento è commesso su beni mobili o immobili adibiti all’esercizio di funzioni pubbliche. E’ ad esempio il caso della protesta che alcuni attivisti misero in atto contro il Senato, imbrattando di vernice una parte della facciata principale.

– STOP SIT IN SU BINARI E STRADE: i partecipanti ai sit-in che impediscono la circolazione su strada o ferrovia rischiano le manette. Il ddl trasforma l’attuale sanzione amministrativa in una fattispecie penale punita con il carcere. Pena ancor più pesante se il fatto è commesso da più persone riunite.

– DETENUTE MADRI: per le donne incinta o le madri con bambini piccoli non è più previsto l’obbligo di differimento della pena, che diventa invece facoltativo. Spetterà al giudice valutare caso per caso.

– VIETATA LA CANNABIS LIGHT: viene equiparata alla cannabis stupefacente, con un Thc superiore allo 0,2%. E’ quindi vietato il commercio, la lavorazione e l’esportazione di foglie, infiorescenze, resine e di tutti i prodotti contenenti sostanze derivate dalla pianta di canapa.

– NORMA ANTI PROTESTE CONTRO TAV E PONTE: viene introdotta una specifica aggravante “se la violenza o la minaccia è commessa al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica”.

– VIETATI CELLULARI A MIGRANTI EXTRA UE SENZA PERMESSO: i cittadini extra Ue non in possesso di regolare permesso di soggiorno non potranno più acquistare una scheda sim per i telefoni cellulari.

– BODY CAM PER AGENTI: le Forze di polizia – senza previsione di un obbligo – possono essere dotate di dispositivi di videosorveglianza indossabili, idonei a registrare l’attività operativa e il suo svolgimento.

– REATO DI RIVOLTA E NORMA ‘ANTI GANDHI’: viene introdotto il reato di rivolta e di ‘resistenza passiva’. La norma è contenuta negli articoli relativi alla stretta sulle rivolte nelle carceri e nei centri di accoglienza per migranti.

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