Esercito

BENE LA “STELLETTA”, OTTIMA LA QUALIFICA, ADESSO RIVEDIAMO LA NOMENCLATURA E LA 2938

A partire dal 2016 lo Stato Maggiore dell’Esercito – spiega in una nota il Girolamo FotiDelegato nazionale del Cocer Interforze Sezione Esercito –  ha emanato il nuovo regolamento interno dei servizi che ha creato un po di malessere al personale, poiché l’attuale circolare è peggiore rispetto alla precedente edizione; Infatti per effetto di questo nuovo regolamento la categoria dei graduati, ad esempio, non svolgeva più compiti in relazione alla propria anzianità di servizio e di grado ricoperto, trovandosi a ricoprire mansioni che prima erano affidate a militari di leva e volontari in ferma prefissata; In esito al nuovo riordino delle carriere voluto dall’attuale Governo, viene riconosciuta al grado apicale una qualifica di maggiore responsabilità, ma se allo stato attuale non si comprende bene che differenza c’è professionalmente tra i cosiddetti graduati e volontari di truppa.
Che utilità avrà questa qualifica? Già nel 2010, il decreto legislativo n. 66 articolo 627 ha stabilito che: «il personale militare è inquadrato in quattro categorie gerarchicamente ordinate:  a) ufficiali; b) sottufficiali; c) graduati (dal grado di Caporal Maggiore Capo Scelto a primo caporal maggiore); d) militari di truppa (volontari in ferma prefissata, gli allievi carabinieri, gli allievi finanzieri, gli allievi delle scuole militari, navale e aeronautica, gli allievi marescialli in ferma, gli allievi ufficiali in ferma prefissata e gli allievi ufficiali delle accademie militari);
Il Cocer a già deliberato in merito alla circolare 2938 nel 2016, il Capo di SME è stato informato e lui stesso ha disposto una serie d’incontri tecnici con i reparti competenti di SME che assieme ad altre materie già trattate dalla rappresentanza, come ad esempio la circolare IMC e la tutela del delegato ancor oggi siamo in attesa di conoscere i risultati delle nostre proposte.
Oggi più che mai, con il nuovo riordino, occorre che l’impiego «professionale» dei «graduati», con oltre vent’anni di servizio alle spalle, deve acquisire maggiori considerazioni professionali e cambiare la nomenclatura che ricorda il servizio di leva. Auspicando che questo comunicato stampa – conclude Foti -scritto ai sensi dell’Art.21 della Costituzione italiana, nel rispetto del diritto di critica, ma soprattutto riporta un problema già deliberato dal COCER, non crei ulteriori differenze di trattamento tra i “delegati” poiché nel corso dell’undicesimo mandato sembrerebbe che ci sia una certa molestia alla libertà di pensiero nei riguardi del sottoscritto, rispetto ad altri delegati.
 

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