Beffato dal destino: il carabiniere che dava la caccia agli assenteisti accusato di aver gonfiato gli orari. In realtà faceva solo il suo lavoro
Vito Diceglie, maresciallo dei carabinieri che nel 2018-2019 aveva condotto le indagini sui “furbetti del cartellino” dell’ospedale San Giacomo di Monopoli, è stato assolto in secondo grado dall’accusa di truffa ai danni dello Stato.
In primo grado, nel 2021, il Tribunale Militare di Napoli lo aveva già prosciolto dall’accusa di aver gonfiato le ore di lavoro per 700 euro tra il 2019 e il 2020. Ora la sentenza è stata confermata in appello: Diceglie è stato assolto perché “il fatto non sussiste”.
Il maresciallo era finito sotto inchiesta con l’accusa di condotte analoghe a quelle che lui stesso aveva scoperto tra i dipendenti dell’ospedale pugliese: riportare sul foglio firma orari di servizio più lunghi di quelli realmente effettuati per allontanarsi per motivi privati. 37 ore di lavoro per un totale di circa 700 euro da maggio 2019 a gennaio 2020. A seguito di queste accuse il militare era stato anche trasferito
In realtà stava lavorando
La difesa ha però dimostrato che Diceglie in quegli orari contestati stava in realtà svolgendo attività investigative fuori dall’ufficio nell’ambito delle indagini sui “furbetti del cartellino”. Indagini che avevano portato a smascherare decine di dipendenti assenteisti in quasi la metà dei reparti dell’ospedale.
Per Diceglie, che nel frattempo è andato in pensione, si chiude così definitivamente una vicenda giudiziaria durata oltre due anni e iniziata proprio mentre conduceva accertamenti su condotte irregolari di altri.
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