Battaglia per il contratto: CGIL sfida il governo sugli stipendi delle forze dell’ordine
Lunedì 30 settembre, si è tenuto un nuovo incontro tra i sindacati e il Dipartimento di Funzione Pubblica per discutere il rinnovo contrattuale del comparto sicurezza e difesa per il triennio 2022-2024. L’incontro, che segue quello del 24 luglio, non ha portato novità significative da parte pubblica, ma ha visto emergere una spaccatura tra le organizzazioni sindacali.
Mentre la maggioranza dei sindacati ha espresso il desiderio di concludere rapidamente le trattative e distribuire i fondi stanziati dal governo, il SILP CGIL e la Funzione Pubblica CGIL hanno preso una posizione ferma contro questa proposta.
Le due sigle sindacali contestano l’affermazione secondo cui questo sarebbe il miglior contratto per le forze di polizia. Nonostante si cerchi di garantire agli agenti un aumento di 100 euro netti, i sindacati evidenziano che nel triennio 2022-2024, a causa di un’inflazione del 16,5%, gli agenti hanno subito una perdita del potere d’acquisto stimata intorno ai 290 euro lordi mensili (circa 230 euro netti). L’aumento proposto dal nuovo contratto, pari al 5,78% dello stipendio, non compenserebbe questa perdita.
I sindacati ricordano che nel precedente contratto, con un’inflazione intorno al 2% nel triennio 2019-2021, l’incremento delle retribuzioni fu del 3,78%. Inoltre, sottolineano come le loro richieste di luglio – tra cui la rivalutazione delle indennità, la modifica del sistema di pagamento degli straordinari e la definizione di un sistema previdenziale adeguato – non abbiano ancora ricevuto risposte concrete.
SILP CGIL e FP CGIL rimangono fermi sulla loro posizione, rifiutandosi di “dichiarare la sconfitta prima della fine”. Ricordano la manifestazione del 31 luglio a Montecitorio per richiedere maggiori risorse per i contratti del personale in divisa e sottolineano come, nonostante le promesse del governo Meloni, le forze di polizia rischino di ottenere aumenti inferiori rispetto ad altri settori del pubblico impiego.
I sindacati attendono ora nuove proposte dalla parte pubblica in un prossimo incontro, mantenendo aperta la possibilità di ulteriori azioni di protesta. La situazione rimane in evoluzione, con i sindacati che promettono di tenere costantemente aggiornati i loro iscritti sugli sviluppi della trattativa.
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