Sindacati Militari

Bandoliera dei Carabinieri: simbolo storico o rischio operativo? Il dilemma che divide l’Arma

La bandoliera, iconica cinghia diagonale con giberna che attraversa il petto dei Carabinieri, è al centro di un acceso dibattito che vede contrapposti tradizione e sicurezza operativa. Il sindacato Unarma ha recentemente portato alla luce questa controversia con un comunicato stampa che sta facendo discutere addetti ai lavori e non solo.

Le circolari al centro della disputa

Il cuore della questione risiede in una serie di direttive apparentemente contrastanti. La pubblicazione R-11, edizione 2024, mantiene l’obbligo di indossare la bandoliera, con eccezioni per la guida di veicoli o l’uso del giubbotto antiproiettile. Questa posizione è stata recentemente ribadita anche dal Comandante della Legione Sicilia, il cui intervento ha riacceso il dibattito a livello regionale. Tuttavia, una circolare del 2007, firmata dall’allora Comandante Generale Siazzu, apriva già a una maggiore flessibilità:

“L’uso della bandoliera, pur rimanendo un simbolo che identifica il carabiniere, è escluso quando potrebbero essere compromesse le prioritarie esigenze operative.”

Il colpo di scena arriva con una nota del 2020 sul tema “Nuova Uniforme Operativa Invernale”, dove si legge:

“La BANDOLIERA costituisce un ulteriore oggettivo pericolo, potenzialmente idoneo a compromettere l’estrazione dell’arma in dotazione individuale, poiché la GIBERNA, cadendo sul lato destro all’altezza della fondina, potrebbe intralciare e ritardare una pronta reazione dell’operatore in caso di conflitto a fuoco.”

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Il dilemma dell’Arma: identità o sicurezza?

Questa apparente contraddizione tra direttive ha scatenato un vivace dibattito. Il Segretario Generale di Unarma, Antonio Nicolosi, pone una domanda provocatoria:

“Perché si continua a pretendere l’uso della bandoliera in servizi operativi, mettendo così a rischio l’incolumità dei carabinieri?”

La richiesta di chiarezza normativa

Unarma chiede un intervento risolutivo, proponendo “un’unica norma chiara e precisa” che vieti l’uso della bandoliera nei servizi operativi per tutelare la sicurezza degli agenti. L’obiettivo è evitare fraintendimenti e potenziali contenziosi futuri.

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L’analogia di Via dei Malcontenti: un monito storico

Il comunicato di Unarma si apre con un’intrigante analogia storica, citando Via dei Malcontenti a Firenze, precedentemente nota come Via della Giustizia. Questa strada, che un tempo conduceva i condannati al patibolo, incarna perfettamente il duplice significato che il sindacato vuole evidenziare:

  • La giustizia può generare malcontento in chi la subisce.
  • Il malcontento può nascere dall’applicazione errata o dall’esistenza stessa di norme inadeguate.

Attraverso questa potente metafora, Unarma suggerisce che l’attuale situazione riguardante la bandoliera potrebbe generare un analogo “malcontento” tra i Carabinieri. Come i fiorentini hanno mantenuto entrambi i nomi della strada, riconoscendone la duplice natura, così l’Arma dovrebbe riconoscere sia il valore storico della bandoliera che le moderne esigenze di sicurezza operativa.

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Verso un equilibrio tra tradizione e innovazione

Il dibattito sulla bandoliera va ben oltre un semplice accessorio dell’uniforme. Rappresenta la sfida continua delle forze dell’ordine di adattarsi ai tempi che cambiano senza perdere la propria identità storica. Come Via dei Malcontenti ci ricorda la complessità della giustizia, così la questione della bandoliera ci invita a riflettere sull’evoluzione necessaria delle istituzioni.

L’Arma stessa, sul proprio sito web, sottolinea il profondo significato simbolico di questo accessorio:

“Il carabiniere con la bandoliera appare infatti la personificazione di quello che la gente comune vuole vedere in lui: l’autorità della legge e la disponibilità umana, ciò che costituisce il gratificante motivo di conforto tanto per chi deve chiedere solo un’informazione, quanto per chi deve denunciare un reato.”

Un’immagine rassicurante, certo, ma quanto pesa sulla sicurezza di chi la indossa? Questa dichiarazione e la domanda che ne consegue evidenziano il delicato equilibrio tra l’immagine pubblica dell’Arma e le esigenze pratiche dei suoi operatori.

Mentre l’Arma dei Carabinieri si trova a un bivio tra tradizione e modernità, la speranza è che si possa giungere a una soluzione che, come l’arguto spirito fiorentino, sappia conciliare storia e pragmatismo, evitando di creare una nuova “via dei malcontenti” nell’Arma stessa.

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