Aumento militari strade sicure: da 5mila a 7mila unità con raddoppio dei Centri di Permanenza dei Rimpatri
Raddoppiano i Centri di permanenza per il rimpatrio e dovrà essere raddoppiato anche il numero delle forze dell’ordine impegnate nel presidio di queste strutture, teatro spesso di vandalismi e disordini. Per questo il Governo punta ad aumentare di 2mila unità il contingente dei militari dell’operazione Strade sicure attivo nelle città, riportandolo a 7mila dagli attuali 5mila. Le forze armate non saranno utilizzate nei Cpr, ma serviranno ad integrare nelle aree urbane i dispositivi di controllo delle forze di polizia.
Il raddoppio dei Cpr richiede “un rafforzamento delle forze dell’ordine che vigilano nelle strutture: servirà quindi aumentare le assunzioni, ma sarà utile anche riportare a 7mila unità i militari impegnati nelle città per l’operazione Strade sicure, dopo il taglio di 2mila operato dal governo Conte 2: la proposta è in valutazione nel nuovo decreto legge su immigrazione e sicurezza atteso al Cdm della prossima settimana e che contiene, tra l’altro, misure contro i migranti ‘falsi minorenni'”.
Così all’ANSA il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, che ribadisce: “i nuovi Cpr sono indispensabili, ospitano tendenzialmente persone pericolose, chi vi si oppone si oppone alla sicurezza del Paese”.
“Nel recepimento di una direttiva europea avvieremo da domani a Pozzallo, in provincia di Ragusa, la prima struttura di trattenimento di richiedenti asilo provenienti da Paesi sicuri, come la Tunisia, per fare in modo che si possano realizzare velocemente, entro un mese, procedure di accertamento per l’esistenza dei presupposti di status di rifugiato”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi concludendo a Benevento i lavori di “Sud Invest”. Parlando dei Cpr, Piantedosi ha confermato che ce ne sarà uno in ogni regione, “sul tavolo al momento però c’è solo qualche ipotesi” sulle collocazioni specifiche.
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