ASSOLTO IL MARESCIALLO CHE SPARO’ A GUERRA. FU LEGITTIMA DIFESA: CERCO’ DI SALVARE IL COLLEGA
Assolto perché il fatto non costituisce reato. È questa la sentenza del giudice del Tribunale di Rovigo, Raffaele Belvederi, nei confronti di Marco Pegoraro, il maresciallo dei carabinieri che il 29 luglio 2015 sparò e uccise il 32enne Mauro Guerra. Pegoraro era accusato di eccesso colposo di legittima difesa.
Il maresciallo, allora comandante della stazione dei carabinieri di Carmignano, colpì al fianco il giovane, che fuggiva da un trattamento sanitario obbligatorio (Tso) non autorizzato.
Il giovane laureato in Economia aziendale, si era opposto con tutte le forze al ricovero in psichiatria, scappando in mezzo ai campi – scalzo e in mutande – prima di venire bloccato e ammanettato su un campo dal vicebrigadiere Stefano Sarto. Il 32enne si scagliò sopra Sarto sferrandogli quattro colpi al capo: Pegoraro sparò perché temeva per la vita del collega.
Il maresciallo Pegoraro era intervenuto prima sparando due colpi in aria a scopo intimidatorio, poi aveva mirato al braccio. Mauro Guerra è morto per un’emorragia all’addome.
Il giudice Belvederi ha emesso una sentenza di assoluzione perché il fatto non costituisce reato e ha disposto la trasmissione degli atti alla procura per le testimonianze di tre amici di Mauro Guerra la cui veridicità è stata messa in discussione durante il processo.