Carabinieri

ARRESTATO SOTTUFFICIALE DELL’ARMA, AGGREDÌ DUE CARABINIERI DURANTE CONTROLLO ANTIDROGA

È un carabiniere in servizio a Roma l’autore del colpo di pistola e dell’aggressione a due militari dell’Arma avvenuta a metà novembre a Lido di Classe e che ha portato alla scoperta e al sequestro di ben 2,5 tonnellate di droga. Le indagini, svolte dal Reparto Operativo Nucleo Informativo in coordinamento con il sostituto procuratore Monica Gargiulo, hanno permesso di individuare nell’autore del colpo un sottufficiale di 55 anni, con esperienza decennale nell’Arma, in servizio a Roma spesso in abiti civili. Preso anche il complice, un 45enne già noto alle forze dell’ordine per reati inerenti alla droga: entrambi sono al momento rinchiusi in carcere nella capitale.

LA VICENDA

Tutto ebbe inizio quando la pattuglia dell’Arma notò in via Pergami due auto in sosta. I militari scesero dalla “gazzella” per identificare gli occupanti. Improvvisamente uno di questi ingaggiò una colluttazione con uno dei due carabinieri in servizio, nel corso della quale spuntò anche una pistola. Il militare, grazie alla sua esperienza, riuscì ad immobilizzare la mano del malvivente con la quale teneva impugnata l’arma. Nella circostanza partì anche un colpo, ma nessuno rimase ferito in quanto il colpo fu fortunatamente deviato. I malviventi erano fuggiti a bordo di una delle due vetture, facendo perdere le loro tracce e lasciando sul posto l’altra auto, una “Alfa 147”.

LA DROGA

Fu considerato uno dei sequestri di droga più ingenti della storia del Ravennate. Oltre due tonnellate e mezzo tra hashish e marijuana. Le indagini, condotte dai Carabinieri del comando provinciale di Ravenna, avevano portato al fermo di un piemontese di 26 anni, già noto alle forze dell’ordine, e di tre albanesi, rispettivamente di 27, 53 e 21 anni. Tutti si trovano in carcere con l’accusa di trasporto di sostanze stupefacenti.

LE SUCCESSIVE INDAGINI

Dopo accurate indagini, i militari sono riusciti a risalire quindi ai due dei tre fermati in via Pergami. Gli elementi a loro carico sono schiaccianti: i militari feriti durante l’aggressione li hanno immediatamente riconosciuti. Inoltre controlli incrociati hanno permesso di certificare che i due romani si trovavano esattamente in zona lidi al momento della sparatoria. Le indagini continuano per dare un volto anche ad eventuali altri complici che hanno fatto parte di questa importante vicenda di spaccio di droga, di caratura a quanto pare internazionale visto l’ingente quantitativo. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite il 27 novembre a Roma dai militari bizantini in collaborazione con quelli della capitale. Il 55enne sottufficiale dell’Arma è stato prelevato dalla propria abitazione e condotto in carcere: stessa sorte è toccata poco dopo al complice di 45 anni.

LA DECISIONE DEL GIP

Le accuse sono di tentato omicidio, tentata rapina aggravata, porto illegale di armi. L’ufficio del Gip ha emesso le ordinanze che hanno riguardato i due soggetti, non ritenendo configurabile tuttavia il tentato omicidio con riferimento all’esplosione del colpo. La Procura però ha fatto appello al tribunale del riesame. L’arma da cui era partito il colpo era stata rubata ad un ufficiale della Guardia di Finanza di Roma.

 
 

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