“Adesso basta”: lo sfogo di un poliziotto in un video virale sui social
Il video dell’intervento di Pasquale Griesi al Pirellone è diventato virale, toccando un nervo scoperto della società italiana. Un milione di visualizzazioni per una testimonianza che rompe il muro del politicamente corretto.
Ci hanno delegittimato per 20 anni
“Negli ultimi vent’anni hanno fatto di tutto per delegittimarci”. La voce è ferma, lo sguardo diretto. Pasquale Griesi, poliziotto e sindacalista FSP Polizia di Stato, non usa giri di parole durante il suo intervento al Grattacielo Pirelli di Milano sul DDL Sicurezza. Le sue parole hanno colpito nel segno, trasformando un intervento istituzionale in un fenomeno social con numeri impressionanti: oltre 300mila like e 6mila commenti.
Criminali premiati, agenti indagati
Ma cosa ha toccato così profondamente gli italiani? Griesi ha messo il dito nella piaga di un sistema che, secondo la sua analisi, ha progressivamente indebolito l’autorità delle forze dell’ordine. “Chi delinque sa di non avere nulla da perdere”, afferma, denunciando come i criminali spesso ottengano “risarcimenti economici astronomici” mentre gli agenti finiscono sotto indagine per “atto dovuto”.
Dal Corvetto al Pirellone: la verità senza filtri
Il sindacalista smonta pezzo per pezzo quella che definisce una narrazione distorta: dalla presunta profilazione razziale alle accuse di discriminazione, fino alle recenti tensioni nel quartiere Corvetto. La sua non è solo una difesa corporativa, ma una riflessione più ampia su come sia cambiata la società italiana.
Davanti a una platea che includeva esponenti di spicco come Riccardo De Corato e Romano La Russa, Griesi non ha risparmiato critiche a figure come Maurizio Landini e Ilaria Salis, toccando temi scottanti del dibattito pubblico attuale.
Un milione di italiani dalla parte delle divise
Il successo virale del video dimostra come le sue parole abbiano intercettato un sentimento diffuso tra i cittadini, stanchi di una retorica che, secondo molti, ha perso contatto con la realtà quotidiana di chi vive e lavora nelle strade.
Non è solo la testimonianza di un poliziotto, ma il racconto di un’Italia che chiede di ripensare il rapporto tra sicurezza, giustizia e società civile. Un intervento che, al di là delle posizioni politiche, ha riaperto un dibattito necessario sul futuro della sicurezza nel nostro Paese.
Le divise aspettano ancora: il cortocircuito tra consensi social e riforme reali
La viralità dell’intervento di Griesi solleva un paradosso che non può passare inosservato: mentre il governo attuale si presenta come il “paladino delle divise”, le criticità denunciate dal sindacalista restano sostanzialmente invariate. Le parole che hanno conquistato un milione di italiani non sono solo uno sfogo contro la narrazione progressista, ma un campanello d’allarme che risuona anche nei corridoi di chi, pur brandendo la bandiera della sicurezza in campagna elettorale, sembra muoversi con la stessa timidezza dei predecessori quando si tratta di riforme strutturali. Un cortocircuito che rende la testimonianza di Griesi ancora più significativa: non più solo denuncia della delegittimazione delle forze dell’ordine, ma specchio di promesse che, al di là del colore politico, faticano a tradursi in azioni concrete.
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