ADDIO A GIULIETTE E ALFETTE. LE NUOVE AUTO IN DOTAZIONE ALLE FORZE DELL’ORDINE SARANNO TEDESCHE.
(di Valeria Di Corrado) – Addio a Giuliette e Alfette. Le nuove auto in
dotazione alle forze dell’ordine saranno tedesche. Il gruppo Volkswagen ha
sorpassato a sinistra il gruppo Fiat, vincendo un appalto di 206 vetture
allestite per il servizio di controllo del territorio – 100 alla Polizia di e
106 all’Arma dei Carabinieri – e assicurandosi un posto in prima fila per la
prossima fornitura da quasi 4 mila macchine.
dotazione alle forze dell’ordine saranno tedesche. Il gruppo Volkswagen ha
sorpassato a sinistra il gruppo Fiat, vincendo un appalto di 206 vetture
allestite per il servizio di controllo del territorio – 100 alla Polizia di e
106 all’Arma dei Carabinieri – e assicurandosi un posto in prima fila per la
prossima fornitura da quasi 4 mila macchine.
Presto si vedranno girare Seat
Leon (ndr, il marchio spagnolo è di proprietà della Volkswagen) con la sirena
sul tettuccio e i numeri 113 e 112 impressi sulla fiancata. Il bando di gara è
stato pubblicato l’8 aprile 2014. Escluse Bmw Italia e Citroen Italia, sono
rimaste in gara soltanto Volkswagen Group Firenze spa e Fiat Auto Var srl. La
prima ha presentato l’offerta più conveniente ma minima: 43.897 euro, a
macchina, a fronte dei 43.980 euro proposti dalla Fiat. L’11 luglio, il
ministero dell’Interno ha aggiudicato in via definitiva l’appalto alla casa
tedesca. L’amministrazione ha inoltre la possibilità di esercitare il diritto
di opzione per acquistare dalla Volkswagen altre 1.800 macchine per la Polizia
e 2.100 per i Carabinieri, per un importo massimo di 184 milioni di euro. I
giudici della sezione prima ter del Tar del Lazio, con sentenza dello scorso 26
settembre, hanno respinto il ricorso e la domanda risarcitoria avanzata da
Fiat, come seconda classificata.
Leon (ndr, il marchio spagnolo è di proprietà della Volkswagen) con la sirena
sul tettuccio e i numeri 113 e 112 impressi sulla fiancata. Il bando di gara è
stato pubblicato l’8 aprile 2014. Escluse Bmw Italia e Citroen Italia, sono
rimaste in gara soltanto Volkswagen Group Firenze spa e Fiat Auto Var srl. La
prima ha presentato l’offerta più conveniente ma minima: 43.897 euro, a
macchina, a fronte dei 43.980 euro proposti dalla Fiat. L’11 luglio, il
ministero dell’Interno ha aggiudicato in via definitiva l’appalto alla casa
tedesca. L’amministrazione ha inoltre la possibilità di esercitare il diritto
di opzione per acquistare dalla Volkswagen altre 1.800 macchine per la Polizia
e 2.100 per i Carabinieri, per un importo massimo di 184 milioni di euro. I
giudici della sezione prima ter del Tar del Lazio, con sentenza dello scorso 26
settembre, hanno respinto il ricorso e la domanda risarcitoria avanzata da
Fiat, come seconda classificata.
Finisce un’epoca. Fino a oggi volanti e
gazzelle sono state costruite quasi esclusivamente dall’industria
automobilistica italiana: Fiat e Alfa Romeo. Nel 1952 alla Polizia viene
assegnata l’Alfa Romeo 1900, ribattezzata “Pantera”. Nel ’57 arrivano
le Giuliette, che continueranno a convivere con le Fiat 500 e 600. Nel
frattempo a Milano e Roma fanno la loro comparsa le nuove “Alfone”:
2000 sprint e 2600. A metà degli anni ’60 entra in campo la Giulia. Poi sarà il
turno della Fiat Punto, per arrivare fino alle Alfa Romeo 33, 55, 75, 90 e alle
Fiat Marea. La storia della motorizzazione dei carabinieri inizia nel 1914 con
la Fiat Zero e passa per la Fiat 500 8C e la Fiat Campagnola. È del ’53 la
prima importante fornitura Alfa Romeo all’Arma, con il fuori strada 1900 Matta.
Da allora il marchio del Biscione ha giocato un ruolo determinante con
l’Alfetta, Alfa 75, 90, 155, 156 e l’attuale 159. «Uno stock così massiccio di
auto straniere per le forze dell’ordine non si era mai visto – sottolinea
Gianni Tonelli, segretario generale Sap – Il gruppo Fiat comincia essere meno
competitivo, come l’intero sistema Italia. Dopo le divise prodotte in Romania,
ora tocca alle volanti tedesche».
gazzelle sono state costruite quasi esclusivamente dall’industria
automobilistica italiana: Fiat e Alfa Romeo. Nel 1952 alla Polizia viene
assegnata l’Alfa Romeo 1900, ribattezzata “Pantera”. Nel ’57 arrivano
le Giuliette, che continueranno a convivere con le Fiat 500 e 600. Nel
frattempo a Milano e Roma fanno la loro comparsa le nuove “Alfone”:
2000 sprint e 2600. A metà degli anni ’60 entra in campo la Giulia. Poi sarà il
turno della Fiat Punto, per arrivare fino alle Alfa Romeo 33, 55, 75, 90 e alle
Fiat Marea. La storia della motorizzazione dei carabinieri inizia nel 1914 con
la Fiat Zero e passa per la Fiat 500 8C e la Fiat Campagnola. È del ’53 la
prima importante fornitura Alfa Romeo all’Arma, con il fuori strada 1900 Matta.
Da allora il marchio del Biscione ha giocato un ruolo determinante con
l’Alfetta, Alfa 75, 90, 155, 156 e l’attuale 159. «Uno stock così massiccio di
auto straniere per le forze dell’ordine non si era mai visto – sottolinea
Gianni Tonelli, segretario generale Sap – Il gruppo Fiat comincia essere meno
competitivo, come l’intero sistema Italia. Dopo le divise prodotte in Romania,
ora tocca alle volanti tedesche».