Addio a William Chirivì: il carabiniere 43enne stroncato in soli 5 mesi dalla diagnosi della malattia
L’ultimo saluto a William Chirivì: una vita dedicata all’Arma e alla famiglia
Si è spento due giorni fa, a soli 43 anni, l’appuntato scelto con qualifica speciale William “Willy” Chirivì, dopo una battaglia di cinque mesi contro un tumore cerebrale che non gli ha lasciato scampo.
Una vita nell’Arma
Nato a Garbagnate Milanese, figlio di un carabiniere, Chirivì ha portato avanti la tradizione familiare nell’Arma. Dopo anni trascorsi in provincia di Lecce, nel giugno 2001 si è arruolato, frequentando il corso presso la 1^ Compagnia della Scuola Allievi Carabinieri di Benevento. La sua carriera lo ha portato prima al 6° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Bari, per poi approdare a Bologna, città che sarebbe diventata la sua casa definitiva.
Il servizio a Bologna
Dal settembre 2004, Chirivì ha prestato servizio alla 1^ Compagnia del Reggimento carabinieri, svolgendo attività operativa. Dal 2007 è stato assegnato alla Compagnia Comando e Servizi del 5° Reggimento Carabinieri Emilia-Romagna, dove ha ricoperto vari ruoli: dalla Squadra Vigilanza e Sicurezza al Vettovagliamento, fino al suo ultimo incarico presso il magazzino della Squadra Servizi. La malattia lo ha costretto al congedo il 18 agosto scorso.
La battaglia e il libro
Tutto è iniziato nel luglio 2024 con problemi alla vista. La diagnosi ha rivelato tre masse tumorali al cervello, seguite da un’operazione e da una devastante emorragia cerebrale. Nonostante la gravità della situazione, Willy ha trovato la forza di raccontare la sua storia in un’autobiografia dal titolo “3vs1” – tre come le masse tumorali, uno come lui stesso nella sua battaglia – che verrà pubblicata il mese prossimo.
“Questa è una storia vera, la mia, dove decido di raccontarmi e raccontare ai lettori ciò che la vita ha tenuto in serbo per me”, scrive nel libro, consapevole che queste potrebbero essere le sue ultime parole. Un’opera in cui ha voluto condividere come la malattia gli ha cambiato la vita e il modo di affrontare le giornate e le emozioni.
Lascia la moglie e due figlie di 15 e 11 anni, oltre ai colleghi dell’Arma e tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Un uomo dalle molteplici passioni – dalla cucina alla pittura, dalla scrittura alla poesia – che ha affrontato con coraggio e dignità l’ultima battaglia della sua vita.
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