Un miliardo e mezzo per le basi navali: il progetto “Basi Blu” della Marina Militare
Lo scorso 12 gennaio Palazzo Chigi ha trasmesso alle Camere lo schema di decreto sul programma pluriennale di ammodernamento delle basi navali della Marina Militare italiana, denominato “Basi Blu”. L’esecutivo chiede ora il parere delle Commissioni Difesa di Camera e Senato su questo importante provvedimento che, se approvato, consentirà di rinnovare e potenziare le capacità logistiche e infrastrutturali strategiche per la Marina.
Cosa Prevede il Programma
Il programma “Basi Blu”, che rientra nella pianificazione del Ministero della Difesa contenuta nel Documento Programmatico Pluriennale per il triennio 2023-2025, nasce dall’esigenza di adeguare le strutture delle principali basi italiane ai più moderni standard NATO, in modo da rendere più efficiente l’accoglienza e il supporto alle unità navali italiane ed estere. Gli interventi previsti mirano soprattutto ad ampliare gli spazi disponibili per l’ormeggio delle navi, mediante l’allungamento di banchine e moli, ma anche a potenziare i servizi logistici essenziali come lo scarico acque e rifiuti, la distribuzione di carburanti e l’adeguamento delle reti elettriche.
Quali basi interessate?
Taranto. L’intervento – già parzialmente finanziato con il Fondo di sviluppo e coesione nell’ambito del Contratto istituzionale di sviluppo dell’area di Taranto – prevede il dragaggio dei fondali e il consolidamento strutturale delle banchine della Stazione Navale Mar Grande di Taranto, nonché l’ampliamento della stessa, con la realizzazione di due nuovi moli, di cui uno che sostituirà un molo già esistente ma non più rispondente al requisito. Inoltre, verranno adeguati i principali impianti presso tutti i posti d’ormeggio presenti nella Base.
La Spezia. L’intervento prevede di incrementare la capacità ricettiva della base navale e di ottimizzare gli spazi esistenti. Le attività infrastrutturali includono il dragaggio dei fondali, la ristrutturazione degli approdi esistenti e l’ampliamento del numero di ormeggi disponibili (attraverso la costruzione di nuovi moli e il banchinamento di spazi attualmente non necessari). Contemporaneamente verranno adeguati anche gli impianti elettrico, idrico, dati e imbarco combustibile presso tutti i posti d’ormeggio.
Augusta. L’intervento prevede una serie d’interventi finalizzati all’ammodernamento delle opere marittime e dei servizi in banchina presso le aree tecnico-operativa (banchina Tullio Marcon) e tecnicologistica (tra cui l’Arsenale). Si prevede anche la realizzazione di una struttura operativa per l’Ufficio operazioni portuali, presso il compendio logistico-alloggiativo di Campo Palma.
Basi secondarie e di supporto logistico. L’intervento prevede l’ammodernamento delle infrastrutture, delle opere marittime e dei servizi in banchina della base di Brindisi, finalizzato all’ormeggio e al supporto logistico principalmente delle unità navali maggiori di nuova generazione impiegate per operazioni anfibie. È inoltre previsto l’adeguamento delle opere marittime, dei servizi e delle infrastrutture di supporto logistico e abitative presso le basi di supporto logistico destinate a ospitare il naviglio minore di nuova costruzione (Cagliari, Messina, Ancona, Venezia, Napoli e Livorno).
Tempi e Costi
Per quanto riguarda i tempi e i costi dell’operazione, secondo la scheda tecnica inviata alle Camere il programma avrà una durata complessiva di 11 anni, con presumibile avvio nel 2024 e conclusione nel 2033. L’investimento stimato ammonta a 1,76 miliardi di euro, di cui 559 milioni già stanziati nel bilancio del Ministero della Difesa. Per il restante finanziamento, necessario a completare tutti gli interventi, si farà ricorso a successive delibere di stanziamento che dovranno essere sottoposte al vaglio del Parlamento. Inoltre, per l’area di Taranto si conta di usufruire anche di 203 milioni di fondi europei contrattualizzati.
Ora la palla passa alle Commissioni parlamentari, cui spetta esprimere entro 40 giorni il proprio parere sul programma “Basi Blu”. Se riceverà il via libera, si darà il definitivo avvio ad un ampio piano di ammodernamento infrastrutturale che andrà a vantaggio della operatività della Marina Militare e, al contempo, potrà rappresentare un’importante occasione di rilancio economico per l’industria italiana coinvolta nei diversi settori interessati ai lavori.