BAGNASCO CAPPELLANO MILITARE PER 3 ANNI, ORA HA DIRITTO A 4MILA EURO DI PENSIONE: COSÌ OGNI ANNO LO STATO SPENDE 9 MILIONI
Dopo svariati anni di tira e molla tra Vaticano e Italia sulla necessità di ridurre la stratosferica spesa per i cappellani militari, la Chiesa ha capitolato. La spending review è dietro l’angolo. La proposta che è stata annunciata dall’Ordinariato militare permetterà allo Stato italiano di risparmiare almeno 3-4 milioni di euro su una spesa complessiva di 9 milioni di euro. Una bella sforbiciata. I lavori della Commissione paritetica, che comprende rappresentanti del governo, della Cei e della Santa Sede, andavano avanti da un pezzo. Ora la svolta.
La bozza del testo verrà presentata nelle prossime settimane. Attualmente i cappellani militari sono 158. La spesa incide in base allo stipendio percepito dai cappellani, a seconda degli scatti di anzianità e del grado raggiunto (tenente, tenente colonnello, colonnello) fino ad arrivare al vertice, l’Ordinario Militare che è parificato ad un generale di corpo d’armata.
Il costo complessivo dei cappellani include gli stipendi, gli uffici centrali e le pensioni. In passato ci sono state diverse interrogazioni parlamentari per evidenziare che in tempi di crisi il settore dei cappellani avrebbe dovuto essere ritoccato. Qualche timido intervento è stato fatto ma senza mai arrivare mai ad una vera e propria spending review. Uno dei capitoli più complicati riguarda le pensioni. In passato l’Inpdap, ha ammesso che non riesce a fornire cifre precise sulle pensioni ai cappellani, perché sono intergrati nell’esercito e di conseguenza rientrano nel computo generale.
Non solo, i cappellani ricevono stipendi e pensioni dallo Stato e possono anche maturare la pensione con anticipo. Lo stesso cardinale Angelo Bagnasco, che non è stato solo presidente della Cei ma anche ex ordinario militare, ha diritto ad una pensione fino a 4.000 euro mensili nonostante abbia prestato servizio solo 3 anni. In molti parlamentari sostengono che i costi dei cappellani dovrebbero essere a carico della Cei, tramite l’8 per mille. Finora tutti i governi che si sono succeduti hanno fatto orecchie da mercante. (Il Messaggero)