OBAMA ED I SUOI 300 BERRETTI VERDI IN SIRIA
Per controbilanciare le forze nel contesto siriano, gli Stati Uniti invieranno nelle prossime ore 250 moltiplicatori di forze. E’ quanto scrive Franco Iacch per il Giornale.it.
Con quest’ultima frase, gli USA identificano i Berretti Verdi, probabilmente il reparto speciale più flessibile degli Stati Uniti. Oltre alle tattiche di combattimento non convenzionali, i Berretti Verdi sono addestrati specificatamente nella guerra psicologica e nella formazione militare e consulenza politica delle forze sul campo. Spettava proprio ai Berretti Verdi, in Vietnam, addestrare gli abitanti dei villaggi “moltiplicando” la loro forza sul campo, senza ricorrere all’invio di altre truppe. Il loro compito era quello di addestrare i soldati del Vietnam del Sud nella contro-insurrezione, modellando le varie tribù native in una minaccia anti-comunista credibile. I Berretti Verdi, durante l’intera guerra del Vietnam, istituirono diversi Area Development Center ed addestrarono sia le forze di difesa dei villaggi che quelle di attacco, nel programma noto come Civilian Irregular Defense Group program, per circa 60 mila civili formati.
L’annuncio del presidente Barack Obama giunge a meno di una settimana da quello del segretario alla Difesa Ash Carter per un altro rischieramento di 217 operatori in Iraq in vista della battaglia per riprendere Mosul.
Così come ho precedentemente approvato il rischieramento supplementare in Iraq – ha detto Obama da Hannover, dove ha incontrato il cancelliere tedesco Angela Merkel – ho deciso di aumentare il sostegno degli Stati Uniti alle forze locali in Siria che combattono lo Stato islamico.
Saranno essenziali – ha aggiunto Obama – per fornire dalle retrovie formazione ed assistenza. La task force che giungerà in Siria si unirà ai 50 operatori già presenti dallo scorso novembre. I Berretti Verdi saranno integrati nelle Forze democratiche siriane composte da 20.000 combattenti curdi attivi nella parte settentrionale del paese.
L’invio dei moltiplicatori, è un chiaro segnale della nuova tattica della Casa Bianca contro lo Stato islamico per assottigliare la distanza tra le truppe di proiezione Usa e la prima linea. Il supporto aereo sarà garantito dalla base di Incirlik, in Turchia, dove gli Stati Uniti dispongono di gruppo aereo autonomo a sostegno delle operazioni classificate.
Siamo pronti ad avviare una pressione simultanea – ha aggiunto da Baghdad il portavoce di Inherent Resolve, il colonnello Steve Warren – per una strategia che mira ad indebolire ulteriormente lo Stato islamico, costringendolo a combattere su diversi fronti.
Ufficialmente, le truppe Usa in Siria agiscono senza il coordinamento del governo siriano. Quest’ultimo, non ha mai autorizzato le operazioni dei reparti speciali statunitensi sul proprio territorio.
Nonostante ciò, dallo scorso dicembre, gli Usa mantengono anche un avamposto operativo in Siria, situato a sud est della città di Raylan, nella provincia di Al-Hasakah. I satelliti hanno evidenziato che la pista di atterraggio è stata più volte oggetto di interventi ed è stata allungata da 700 a 1.320 metri ed ampliata da 25 a 58 metri.
La tattica americana del rischieramento avanzato di operatori speciali in territorio nemico, è comunque particolare. La funzione dei moltiplicatori è nota da tempo. Quello che il Pentagono non dice è che per particolari profili di missioni, gli USA preferiscono integrare anche altri reparti. La presenza del 24° Special Tactics Squadron, assegnato alla Joint Special Operations Command (JSOC), in Siria, oltre ai Berretti Verdi, potrebbe implementare sia elementi della Delta Force che unità della Naval Special Warfare Development Group, nota anche come SEAL Team Six.
Ufficialmente, gli Stati Uniti schierano in Iraq 4087 soldati. A questo numero bisogna aggiungerne altri mille non conteggiati nel totale perché truppe in rotazione. Sono 300, invece, i soldati Usa in Siria.
Invece di propendere per una forza di terra convenzionale, il Pentagono continuerà a condurre operazioni militari in entrambi i paesi.