Dimesso il papà della bimba morta. Aperta inchiesta: il pilota sarà iscritto nel registro degli indagati
Il giorno dopo il drammatico schianto della Freccia Tricolore avvenuto a San Francesco al Campo, nei pressi dell’aeroporto di Torino-Caselle, in cui è rimasta uccisa una bimba di 5 anni e sono rimasti feriti i genitori e il fratellino della piccola, è il giorno delle domande.
Le domande di Paolo Origliasso papà della piccola Laura, la bimba che ha perso la vita, il quale si è visto travolgere dal fuoco senza poter fare nulla.
“Il papà ha ripercorso la scena questa notte un migliaio di volte, cercando di chiedersi cosa avrebbe potuto fare di diverso”, ha raccontato questa mattina ai cronisti il dottor Maurizio Berardino del Cto parlando della notte trascorsa nella struttura dall’uomo, a causa delle ustioni riportate nel tentativo di estrarre la figlia dall’auto in fiamme.
Anche la mamma di Laura era in uno stato di “angoscia” ed entrambi “sono stati in grado di ricostruire” quanto avvenuto. “Il nostro compito di medici, in quei momenti concitati, era di non farci coinvolgere a livello emotivo e rimanere concentrati, di non farci scappare nulla ma essere anche discreti e delicati. Abbiamo preferito fare un passo indietro”, ha spiegato ancora il dottor Berardino.
L’uomo è stato appena dimesso con 20 giorni di prognosi, mentre la moglie è ancora in ospedale perché – spiega il medico – le sue ustioni “sono di estensione maggiore e il chirurgo plastico preferisce ricoverarla per poterla seguire meglio”. Paolo Origliasso e Veronica Vernetto sono stati tenuti in osservazione tutta la notte al Cto e hanno riposato. Non ci sono problemi clinici gestionali. L’altro figlio della coppia, un bambino di 12 anni ha riportato ustioni sul 30% del corpo. Il piccolo, fanno sapere i medici, ha trascorso una notte tranquilla.
Ieri sera è stato sedato in termini precauzionali in Rianimazione del Regina Margherita e medicato per le ustioni. Attivato anche per lui supporto psicologico dedicato con Psicologa esperta per i casi pediatrici. Sul bimbo questa mattina è iniziato il graduale risveglio dalla sedazione precauzionale con il supporto della stessa Psicologa. Le condizioni cliniche complessive sono buone e lo stato generale non lascia preoccupati.
Ci sono poi le domande che si fanno gli inquirenti.
La procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per disastro aereo e omicidio colposo a seguito dell’incidente che si è verificato ieri pomeriggio. Fino a tardi, intanto, ieri sera sono andati avanti i rilievi degli investigatori. Sul posto anche il procuratore capo di Ivrea, Gabriella Viglione e anche oggi proseguono le operazioni di raccolta di reperti che nell’impatto si sono sparsi sia nella parte esterna sia in quella interna dell’aeroporto che resta chiuso fino alla mezzanotte di oggi.
Ora le indagini, affidate ai carabinieri del comando provinciale di Torino, si concentreranno per accertare le esatte cause dell’incidente che dovranno stabilire se a provocarlo è stato l’impatto del velivolo con uno stormo di uccelli, così come è stato ipotizzato nell’immediato dell’accaduto.
Importante per le indagini la consulenza tecnica sugli strumenti di bordo a cominciare dalla scatola nera, dove sono registrate le conversazioni tra il pilota, il maggiore Oscar Del Do, dimesso ieri sera dall’ospedale San Giovanni Bosco, e gli altri componenti della pattuglia.
Le domande sono anche quelle che tormentano il pilota che guidava il velivolo schiantatosi a terra.
“Sono profondamente addolorato per quello che è successo, sto solo pensando alla piccola Laura”. È quanto ha detto ai suoi colleghi, ancora molto scosso e turbato, il maggiore Oscar Del Do’, il pilota della Freccia Tricolore che ieri è precipitata al suolo nei pressi dell’aeroporto Torino-Caselle e che ha portato alla morte della bambina. A quanto si è appreso, durante gli istanti prima dell’impatto il pilota ha cercato di posizionare l’aereo in modo che evitasse le case.
Con ogni probabilità sarà iscritto nel registro degli indagati della procura di Ivrea. Il passaggio è infatti imposto dalla procedura perché è necessario disporre una serie di accertamenti tecnici irripetibili. L’atto non comporta accuse specifiche o attribuzioni di responsabilità.
“È stata una tragica fatalità che passasse un’auto in quel momento al di là della pista. Se proprio si vuole cercare qualche responsabilità, siccome il problema degli uccelli che si avvicinano alle piste di decollo e atterraggio, specie i gabbiani, è sempre più grave, bisognerebbe prevedere una maggiore area di rispetto per gli aeroporti”, ha commentato, l’ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica Leonardo Tricarico, in un’intervista al quotidiano Messaggero Veneto.
Questa sera, il parroco della chiesa ‘San Francesco d’Assisi’, a San Francesco al Campo, luogo dell’incidente, ha annunciato un momento di preghiera per la bimba che ha perso la vita.
“Di Laura ricordo che era una bambina gioiosa, piena di vita, che sapeva stare con gli altri. Oggi ci troviamo con gli insegnanti per capire come fare con gli altri bambini a livello psicologico e di accompagnamento delle famiglie. Dovremo improvvisare ma cercheremo di fare le cose nel miglior modo possibile”, ha detto il sacerdote.
Un po’ di persone hanno desiderato incontrarsi per pregare per questa bambina. La famiglia è molto conosciuta. Cercheremo di starle vicino. La comunità e le persone coinvolte hanno bisogno di stare insieme”. Intanto i previsti festeggiamenti della cappella di San Girolamo sono stati annullati. “Resterà – dice il parroco – l’aspetto religioso: continueremo a pregare per questa famiglia e questa bambina”.
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