Politica

Palloni spia: così gli oggetti misteriosi accendono lo scontro tra Cina e Usa

Dallo spionaggio ai missili ipersonici, l’altitudine tra le 12 e le 62 miglia è la nuova frontiera dello scontro fra le super potenze per il controllo dei cieli. Nella notte tra domenica e lunedì, intanto, gli Stati Uniti hanno abbattuto un nuovo oggetto volante, di cui si hanno ancora poche informazioni.

La guerra dei palloni spia, come è stato ribattezzato lo scontro diplomatico tra Washington e Pechino dopo la scoperta e l’abbattimento di un pallone aerostatico cinese davanti alle coste Stati Uniti, inaugura un nuovo terreno nello scontro fra le super potenze per il controllo dei cieli. O meglio, certifica che la Cina punta in modo spregiudicato a dominare l’orbita terrestre, quel ‘Near Space’ che gli esperti militari cinesi considerano “il nuovo fronte della militarizzazione” e “un importante campo di competizione tra le potenze militari mondiali”.

Pechino vuole assicurarsi il dominio di quell’altitudine da terra compresa tra le 12 e le 62 miglia: lo Spazio ‘vicino’ è al di sopra delle altitudini a cui viaggia la maggior parte dei voli commerciali e militari e al di sotto di quelle dei satelliti ed è l”autostrada’ su cui viaggiano i missili balistici intercontinentali e quelli ipersonici manovrabili, in grado di raggiungere i 6.000 km orari e di schivare eventuali missili intercettori.

Intanto, sono state recuperate parti “significative” del presunto pallone spia cinese abbattuto dagli Stati Uniti al largo della costa della South Carolina, il 4 febbraio scorso. A dirlo è il segretario alla Difesa americana Lloyd Austin. I resti del pallone sono stati trovati in mare, a una profondità di quindici metri. Tra i detriti recuperati ci sono parti della struttura che si trovava sotto il pallone e che, secondo il Pentagono, era grande come tre bus scolastici. E, secondo fonti diplomatiche statunitensi, il segretario di Stato Usa Antony Blinken potrebbe incontrare il responsabile cinese della diplomazia Wang Yi questa settimana, a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, in Germania. L’incontro tra i due funzionari sarebbe il primo tra i vertici della diplomazia dei due Paesi dopo l’abbattimento del un presunto pallone spia cinese sui cieli degli Stati Uniti.

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L’armamentario cinese spaventa Washington

Le ‘armi’ per conquistare il ‘Near Space’ sono droni a energia solare e veicoli ipersonici ma anche dirigibili stratosferici e palloni per alte quote come quello spia intercettato nello spazio aereo americano e abbattuto il 4 febbraio da un F-22 americano al largo delle coste della Carolina del Sud. Di sicuro palloni spia e dirigibili presentano vantaggi notevoli rispetto ai satelliti per lo spionaggio: la manovrabilità, la possibilità di stazionare a lungo su determinate località effettuando rilevazioni precise (anche meteorologiche, importanti per le traiettorie dei missili), l’abilità di evadere l’identificazione. Il Pentagono ritiene che i palloni di Pechino siano parte integrante del sistema di sorveglianza elettronica globale della Cina e sarebbero stati impiegati per vigilare su una quarantina di Paesi in tutti e cinque i continenti.

Il pallone-spia di 60 metri Pechino aveva un sofisticato armamentario di sensori per la raccolta di informazioni di intelligence, alimentati da pannelli solari e antenne in grado di intercettare e localizzare comunicazioni. Il sospetto degli Usa è che la Cina stia realizzando palloni sempre più potenti e sofisticati, con meccanismi di guida più precisi e che in futuro potrebbero trasformarsi in piattaforme ad alta quota per lanciare ordigni su obiettivi anche molto lontani. Le ricerche cinese sui palloni per le alte quote risalgono alla fine degli anni Settanta ma nell’ultimo decennio hanno subito un’accelerazione con l’impiego di tecnologie molto sofisticate.

La dottrina militare di Pechino è stata illustrata nel 2018 in un articolo apparso sul giornale ufficiale dell’Esercito popolare di liberazione cinese: “Con la rapida evoluzione tecnologica”, veniva spiegato, “il terreno dello scontro per le informazioni non è più limitato a terra, mare e basse quote. Lo ‘Spazio vicino’ è diventato il nuovo campo di battaglia della guerra moderna e una parte importante del sistema di sicurezza nazionale”. In particolare si avvertiva che “i veicoli dello Spazio vicino giocheranno un ruolo vitale nelle future operazioni di combattimento che integrano lo Spazio e l’atmosfera terrestre”.
Del resto, già nel 2014 il presidente cinese, Xi Jinping, aveva ordinato alle Forze armate di accelerare l’integrazione e di affinare le capacità offensive e difensive tra settore aeronautico e spaziale, di cui il ‘Near Space‘ è considerato l’anello di congiunzione. E nel mondo iper tecnologico di questo secolo, chi controlla i cieli è destinato a dominare la Terra.

Scontro diplomatico

Il timore generale è che la situazione possa portare a una escalation imprevedibile. Domenica le autorità cinesi hanno dato notizia della comparsa di un un oggetto volante non identificato sopra le acque del Mar Giallo, vicino alla costa della città di Rizhao nella provincia dello Shandong. Nella giornata di lunedì la Cina ha ribaltato le accuse di Washington denunciando la presenza di almeno 10 palloni aerostatici statunitensi nei cieli cinesi nell’ultimo anno. Le parole del portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, che ha ironicamente lodato gli Stati Uniti quali “più grande impero mondiale di spionaggio e sorveglianza”, servono al Dragone per rimettere la palla al centro e sporcare la narrativa circa un fenomeno a cui non riescono (o non vogliono) dare spiegazioni ufficiali nel merito che non siano diplomatiche smentite di facciata. La Casa Bianca ha prontamente smentito le accuse cinesi, ma ora la questione sembra assumere tratti sempre più complessi e misteriosi, con una certezza: la guerra diplomatica tra le due superpotenze si gioca (anche) nel ‘Near Space’.

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