FINANZIERE, DUE POLIZIOTTI E DUE CARABINIERI IN MANETTE PER AVER VENDUTO INFORMAZIONI RISERVATE AD UN INVESTIGATORE PRIVATO
Nove persone arrestate e sette denunciate. Questo il bilancio dell’operazione “Basil”, condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Trento. Al centro della vicenda – racconta il quotidiano AltoAdige – l’investigatore privato Delmarco, che sarebbe entrato in possesso di notizie di interesse privato fornitegli da sette appartenenti alle forze dell’ordine, attivi nelle province di Roma, Foggia e Bolzano, accusati di accessi abusivi a sistemi informatici.
Questi ultimi avrebbero utilizzato illecitamente le loro credenziali per accedere al portale interforze del sistema di indagine, noto anche come “cervellone”. Le notizie sarebbero state fornite all’investigatore sotto pagamento, a una media di 200 – 300 euro a informazione. Dei sette, sono stati arrestati due carabinieri romani, un finanziere bolzanino e una coppia, marito e moglie, appartenenti alla polizia di Stato di Bolzano (lui da poco in pensione).
Il sesto, un carabiniere in servizio in Puglia, è stato denunciato a piede libero, così come un finanziere bolzanino. Delmarco è finito ai domiciliari, come pure Matteo Zamboni, un altro investigatore privato veronese, della “Matrix” di San Martino Buon Albergo.
Quali erano le informazioni? Nominativi di ignari amanti e di ex mogli tradite identificate durante regolari controlli stradali dalle forze di polizia, verifiche fiscali su mariti coinvolti in cause di divorzio per la determinazione di assegni di mantenimento possibilmente da gonfiare, eventuali sospette querele sporte da vicini di casa insopportabili e così via