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Flotilla verso Gaza, Crosetto invia la scorta militare. Israele: “Blocco navale legittimo e invalicabile”

La tempesta politica dopo l’attacco in acque internazionali

Il caso della Global Sumud Flotilla, partita con aiuti umanitari per Gaza, ha travolto l’Aula del Senato e il dibattito politico italiano. Dopo l’attacco nella notte tra il 23 e il 24 settembre in acque internazionali a sud di Creta – colpi e droni contro la flotta civile, fortunatamente senza vittime – il ministro della Difesa Guido Crosetto ha annunciato l’invio della fregata Fasan per garantire assistenza ai connazionali a bordo.


Il viaggio umanitario della Flotilla crea burrasca nell’emiciclo italiano. Dopo l’attacco in acque internazionali sull’italiana Morgana, la flotta umanitaria italiana viaggia già scortata dalla fregata Fasan inviata su ordine del ministro della Difesa Guido Crosetto che oggi è intervenuto in un’informativa urgente al Senato sul caso della Global Sumud Flotilla in viaggio verso Gaza che sta scatenando una bufera politica tra maggioranza e opposizione. 

“Il ministero degli Esteri, in stretto coordinamento con la Difesa, ha già offerto una soluzione concreta per consentire l’arrivo degli aiuti umanitari, e ha assicurato la presenza in prossimita’ dell’area di una nave militare, pronta a fornire assistenza e soccorso. Resta tuttavia indispensabile che la flottiglia non tenti di forzare il blocco: esporre vite umane a rischi in acque nelle quali non sarebbe possibile intervenire in soccorso non avrebbe alcun senso e comporterebbe pericoli inutili”, ha dichiarato il Ministro.   

“Come ho ribadito alle Camere, repetita iuvant, sia l’Ambasciata che lo Stato Maggiore della Difesa israeliano erano stati informati prima – continua il ministro – e sono costanti i contatti per monitorare ogni possibile problematica. Cosi’ come ogni azione e decisione e’ coordinata con il ministero degli Esteri”. 

Flotilla italiana rifiuta la mediazione: “La missione resta fedele al suo obiettivo”

Ieri – infatti – il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sentito i ministri degli Esteri di Israele, Gideon Sa’ar, e di Cipro, Constantinos Kombos, per verificare la possibilità di consegnare a Gaza il materiale umanitario trasportato dalla Flottilla. La Farnesina, riferiscono fonti del ministero, vuole evitare qualsiasi possibilità di contrasto violento, mettendo a punto un meccanismo di mediazione proponendo la soluzione di uno sbarco preventivo degli aiuti via Cipro per poi passare nella Striscia con l’aiuto del Patriarcato Latino di Gerusalemme a Gaza city.

Tuttavia oggi la delegazione italiana del Global mouvement to Gaza, a nome del comitato direttivo della Global Sumud Flotilla ha comunicato alle “autorità italiane di non accettarela proposta ricevuta ieri sulla possibile deviazione degli aiuti”. 

“La nostra missione – sottolineano gli attivisti – rimane fedele al suo obiettivo originario di rompere l’assedio illegale e consegnare gli aiuti umanitari alla popolazione assediata di Gaza, vittima di genocidio e pulizia etnica. Qualsiasi attacco o ostruzione alla missione costituirebbe una grave violazione del diritto internazionale e un atto di sfida all’ordinanza provvisoria della Corte internazionale di giustizia che impone a Israele di facilitare gli aiuti umanitari verso Gaza” sottolineano dalla Flotilla. Secondo fonti di intelligence rilanciate dal gruppo Israele potrebbe nuovamente colpire la flotta umanitaria nel giro di 48 ore.

“Continuiamo a chiedere al Governo una risposta netta, severa e seria, in linea con il diritto internazionale e aggiungono che la missione continua, avanti fino allo stop di quello che considerano un genocidio in atto nella Striscia di Gaza.

L’informativa del ministro Crosetto al Senato

“Chiedo un impegno collettivo del Parlamento. Dire che siamo corresponsabili del genocidio non aiuta il governo italiano, noi non sentiamo alcuna corrensponsabilità di azioni messe in atto da Netanyahu sulla popolazione palestinese. Il primo aiuto occidentale arrivato nella Striscia di Gaza è stata la nave Vulcano”, ha detto Crosetto.

Il ministro ha cominciato l’informativa partendo dai fatti. “Nella notte tra il 23 e il 24 settembre,  secondo quanto denunciato dagli organizzatori della Global Sumud Flotilla, il convoglio umanitario diretto a Gaza, è stato oggetto di  un attacco in acque internazionali a sud di Creta, al momento non  rivendicato”.

“Una decina di imbarcazioni, forse di più, sono state colpite, ma fortunatamente non ci sono stati feriti. Tra coloro che navigano nella Flotilla ci sono anche cittadini italiani, inclusi parlamentari ed europarlamentari: è evidente quindi – ha continuato il ministro della Difesa – che quanto accaduto, riguarda da vicino il nostro Paese perché riguarda la sicurezza dei nostri connazionali in acque internazionali. Il Governo  italiano ha espresso ed esprime la più ferma condanna per quanto accaduto: azioni di questo tipo condotte contro unità civili in mare aperto sono totalmente inaccettabili“.

“L’episodio richiama dunque con forza i valori fondamentali della nostra Repubblica, il rispetto del diritto internazionale, la tutela della vita umana, la difesa della libertà di espressione e di manifestazione pacifica. Ho già ricordato pubblicamente che in democrazia qualunque manifestazione e forma di protesta deve essere tutelata quando si svolge nel rispetto delle regole e del diritto internazionale, e non possono essere soffocate con violenza”, ha continuato Crosetto.

“Per garantire assistenza ai cittadini italiani presenti sulla Fottiglia, ieri notte alle 3.50, ero in Estonia, per motivi di politica e sicurezza internazionale che non sfuggono nessuno di voi, dopo un confronto con il Capo di Stato Maggiore della Difesa, dopo un’analisi anche dal punto di vista giuridico della situazione, dopo aver condotto una valutazione e aver sentito il Presidente del Consiglio che si trovava a New York, ho autorizzato l’intervento immediato della Fregata Multiruolo Fasan della Marina Militare, che già si trovava in navigazione a nord di Creta, nell’ambito dell’operazione Mediterraneo Sicuro, approvata con la delibera missione da questo Parlamento”, ha detto ancora il ministro del governo Meloni.

“La Fregata Fasan ha raggiunto l’area dove navigava la Global Flottiglia per eventuali attività di soccorso, assistenza, protezione alle persone che dovessero essere in pericolo. Di questa decisione ho infermato immediatamente l’addetto militare israeliano in Italia, il nostro ambasciatore e l’addetto militare a Tel Aviv, l’unità di crisi della Farnesina”.

Ma avverte il ministro la nostra presenza è limitata alla navigazione in acque internazionali. Il problema si porrà quando la Flotilla arriverà nelle acque bloccate dalle forze israeliane. “Per la flottiglia siamo ancora a 450 miglia, dal punto pericoloso”, ha detto Crosetto, ma “la nostra intenzione è far capire che una volta usciti dalle acque internazionali nessuno sarà in grado di garantire la sicurezza e neanche l’aiuto in caso accadesse qualcosa. Lo dico percependo la gravità di una situazione che forse sfugge: è una gravità della situazione che non dipende né dalla volontà di questo Parlamento o di questo Governo né dagli altri 44 governi o parlamenti delle 44 nazioni che sono rappresentate tra gli equipaggi della flottiglia”. Perché – ha proseguito – “una volta usciti dalle acque internazionali e entrate nelle acque dove sappiamo tutti esserci il blocco israeliano, che sono considerati israeliane, sfuggirà dal controllo e dalla possibilità di ognuno di noi di agire a tutela di queste persone”. Un allarme, questo, che non punta – ha precisato il ministro – “a sminare  politicamente l’iniziativa della Sumud Flotilla”.

L’Alpino si dirigerà nell’area in sostituzione della Fasan


“Una seconda nave della Marina militare italiana, la fregata lancia missili Alpino, sostituirà la Fasan”, ha precisato Crosetto. 

“Quello che abbiamo potuto fare era di inviare una nave in questo momento, che è già partita e che dispone di altre capacità, casomai servissero, ma non è nostra intenzione muovere le navi militari per porre guerra a un paese amico”, ha affermato il ministro della Difesa.

“A tutti noi sta a cuore il destino di ogni italiano. Quello che vorrei è che gli aiuti che la Fotilla sta portando a Gaza arrivassero a Gaza e nessuna persona delle imbarcazioni coinvolte possano avere danni. Per questo una nave è andata per ogni evenienza e si è avvicinata alla flotta”, “questo possiamo farlo soltanto interloquendo con tutti gli attori in campo”, ha concluso. 


Gli attivisti: “Rompere l’assedio, non deviare”

La delegazione italiana del movimento ha respinto la proposta di deviazione: «La missione resta fedele all’obiettivo di rompere l’assedio illegale», hanno dichiarato. Denunciano la «pulizia etnica» in corso a Gaza e invocano il rispetto dell’ordinanza della Corte internazionale di giustizia, che impone a Israele di agevolare gli aiuti umanitari.

Non solo: secondo fonti di intelligence citate dagli attivisti, Israele potrebbe colpire nuovamente la Flotilla entro 48 ore. Una minaccia che rende la traversata sempre più incandescente.


Israele: “Blocco legittimo, nessuna nave entrerà”

La posizione israeliana non ammette spiragli: l’ambasciata a Roma ha ribadito che nessuna imbarcazione umanitaria potrà entrare in un’area di combattimento attiva e che il blocco navale è «legittimo». Un avvertimento che rafforza il monito di Crosetto: forzare quel limite equivarrebbe a esporsi a “pericoli inutili e incontrollabili”.


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