La Cina alza la voce: la parata dei missili che scuote il mondo
Oggi, Piazza Tiananmen è diventata il palcoscenico di una delle più imponenti parate militari della Cina moderna. Nel giorno dell’80º anniversario della vittoria nella Guerra di Resistenza contro il Giappone e nella Seconda Guerra Mondiale, Pechino ha celebrato non solo la storia, ma soprattutto il futuro: quello di un Paese che intende presentarsi come superpotenza globale.
La presenza di Vladimir Putin e Kim Jong Un ha aggiunto peso politico e simbolico a quella che, più che una parata, è stata una dichiarazione di intenti rivolta al mondo.
La triade nucleare: Pechino raggiunge i “big three”
Per la prima volta nella sua storia, la Cina ha presentato una triade nucleare completa, terra-mare-aria, entrando ufficialmente nel club ristretto di Stati Uniti e Russia.
- Il DF-5C, missile intercontinentale (ICBM) capace di trasportare 12 testate MIRV con gittata fino a 20.000 km, ha polarizzato l’attenzione internazionale.
- Accanto, il nuovo DF-61 su piattaforma mobile ha mostrato la flessibilità della strategia cinese.
- Sul fronte marittimo, il JL-3, missile balistico lanciato da sottomarini, ha rafforzato la capacità di secondo strike di Pechino.
Con questa dimostrazione, la Cina ha reso chiaro che la Mutua Distruzione Assicurata (MAD) non è più un duopolio.
Missili “killer” e strategia A2/AD
Un altro protagonista è stato il DF-26D, evoluzione del cosiddetto “Guam Killer”. Questo missile balistico intermedio, con gittata superiore ai 5.000 km, è capace di colpire sia basi terrestri che unità navali in movimento.
A fare da spalla, i missili ipersonici YJ-21, progettati per penetrare le difese delle portaerei americane. Insieme, questi strumenti rafforzano la strategia cinese di Anti-Access/Area Denial (A2/AD), rendendo il Pacifico occidentale una zona sempre più difficile da controllare per l’Occidente.
HQ-29 e nuove armi spaziali
Particolare attenzione ha suscitato il nuovo sistema HQ-29, equivalente cinese del THAAD. Montato su veicoli mobili, il sistema è pensato per distruggere missili balistici e persino satelliti in orbita.
Il messaggio è chiaro: la Cina non si limita più al controllo terrestre e marittimo, ma punta anche al dominio dello spazio extra-atmosferico.
Laser e nuove frontiere energetiche
Tra le sorprese più inattese, il sistema laser LY-1. L’arma a energia diretta, montata su veicoli ruotati, è stata mostrata come strumento contro droni e proiettili a corto raggio. Una mossa che dimostra l’impegno di Pechino a colmare il gap tecnologico con Stati Uniti e Israele in questo settore.
I “supercaccia” solcano i cieli
Gli occhi si sono levati al cielo quando una formazione in “V” ha sorvolato Piazza Tiananmen:
- i J-16D, caccia da guerra elettronica,
- i J-20, punta di diamante stealth,
- i nuovi J-35A per portaerei,
- e la variante biposto J-20S.
La Cina ha messo in mostra una aviazione di quinta generazione, costruita per sfidare la superiorità aerea americana.
Cyber e spazio: i nuovi campi di battaglia
Non più solo terra, mare e aria. La Cina ha presentato unità specializzate in guerra cibernetica e spaziale. Hacking, disturbo delle comunicazioni satellitari, attacchi digitali: il confine tra potenza militare e potenza tecnologica è sempre più sottile.
Un messaggio al mondo
Questa parata non è stata un semplice rituale celebrativo, ma un messaggio geopolitico diretto a Washington e agli alleati occidentali.
Pechino vuole essere vista come pari agli Stati Uniti e alla Russia, pronta a costruire un ordine alternativo insieme a partner come Russia e Corea del Nord.
La Cina ha mostrato missili, droni autonomi, laser e capacità cyber, ma soprattutto ha mostrato l’intenzione di essere riconosciuta come superpotenza globale.
Dal DF-26D “Guam Killer” al laser LY-1, dai droni autonomi agli ipersonici YJ-21, la Cina ha fatto vedere il ventaglio della sua potenza militare.
Resta l’incognita di quanto tutto ciò sia già operativo, ma nella politica della deterrenza la percezione conta quanto la realtà.
Con questa parata, Pechino ha archiviato definitivamente il ruolo di potenza regionale.
L’era della Cina globale è ufficialmente iniziata.