Caccia al Piromane della Capitale: un uomo incendia auto della Polizia e del Ministero
Tre incendi, una mano: Roma nella notte sotto attacco
Una notte di fuoco nel cuore di Roma. Non è solo la volante della polizia incendiata davanti al Commissariato Viminale a preoccupare le forze dell’ordine: tre attacchi incendiari mirati, a distanza di pochi minuti, hanno colpito simboli dello Stato.
Alle 22:00 in via Arenula, poi alle 22:39 in via Farini, infine poco prima delle 23:00 in piazza Indipendenza. Il sospettato? Un uomo con zaino, cappello con visiera e abiti scuri, ripreso in tutti e tre i punti caldi dalle telecamere di sorveglianza.
Ministero della Giustizia: primo bersaglio del piromane
Ore 22:00, giovedì 24 luglio. In via Arenula, sotto la sede del Ministero della Giustizia, un uomo si accovaccia accanto a un’auto della polizia penitenziaria. Versa liquido infiammabile, dà fuoco, si allontana.
A evitare danni maggiori, il pronto intervento degli agenti in servizio, che spengono le fiamme sul nascere. Ma l’allarme è scattato.
Via Farini: la volante della Polizia in fiamme davanti al Viminale
Poco dopo, alle 22:39. Stesso uomo, stesso abbigliamento, stessa tecnica. Siamo davanti al commissariato Viminale, in via Farini.
Ripreso dalle telecamere mentre getta liquido infiammabile sulla parte posteriore della volante e appicca il fuoco. Gli agenti notano le fiamme in tempo e intervengono: la pattuglia è solo parzialmente danneggiata. Ma l’atto è chiaro: si tratta di un gesto intimidatorio mirato.
CSM nel mirino: rogo tra i rifiuti in piazza Indipendenza
Terzo atto, ore 23:00 circa. L’uomo arriva in piazza Indipendenza, a due passi dalla stazione Termini. Raccoglie rifiuti, li accatasta davanti alla sede del Consiglio Superiore della Magistratura e appicca l’ennesimo incendio.
Anche qui fugge indisturbato. Le forze dell’ordine diramano una nota di ricerca, ma del sospettato, per ora, nessuna traccia.
Precedenti inquietanti: 2012, lo stesso bersaglio
Non è la prima volta che accade. Nel maggio 2012, un altro piromane diede fuoco a un’auto della polizia in via Manin, sempre zona Viminale.
Anche allora si trattò di un atto volontario: l’uomo, un 50enne siciliano, fu arrestato per incendio doloso aggravato dopo essere stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza.
Una minaccia reale alla sicurezza pubblica
Tre attacchi in meno di un’ora, tre obiettivi simbolici, un solo sospettato. Il copione è chiaro, la matrice è intimidatoria.
Non è vandalismo, è un attentato contro lo Stato. Le forze dell’ordine indagano. Roma, intanto, conta i danni e alza il livello di allerta.
Il piromane della Capitale è ancora libero. Ma non per molto.
Infodifesa è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale
Cosa Aspetti? Al costo di meno di un caffè al mese potrai leggere le nostre notizie senza gli spazi pubblicitari ed accedere a contenuti premium riservati agli abbonati – CLICCA QUI PER ABBONARTI