Leonardo accelera: titolo alle stelle tra corsa agli armamenti e nodi irrisolti
Leonardo S.p.A., uno dei principali protagonisti dell’industria della difesa europea, continua a rafforzare la propria posizione internazionale attraverso una serie di commesse miliardarie e collaborazioni strategiche. In un contesto geopolitico caratterizzato da crescenti tensioni e dalla corsa al riarmo da parte di molte nazioni, Leonardo si pone come attore chiave nella ridefinizione degli equilibri globali. Tuttavia, l’espansione della società non è priva di criticità. Attraverso un’analisi a 360 gradi, cercheremo di comprendere le dinamiche che stanno modellando il presente e il futuro dell’azienda, tra opportunità e sfide.
Strategia espansiva e tensioni geopolitiche
Leonardo S.p.A vola in borsa e spinge sull’acceleratore per ottenere nuove commesse, cercando di battere il ferro finché è caldo. Il progetto di riarmo europeo, incentivato dalle nuove sfide geopolitiche e dalla crisi ucraina, ha posto Leonardo al centro della scena. L’azienda ha saputo cogliere le opportunità offerte dai programmi di difesa comuni, come il Fondo Europeo per la Difesa (EDF), e dalla volontà degli Stati membri di potenziare le proprie capacità militari.
Macedonia del Nord: una commessa in stallo?
Tra le recenti sfide affrontate da Leonardo, spicca la vicenda della commessa da circa 35 milioni di euro per la fornitura di elicotteri multiuso all’esercito della Macedonia del Nord. Firmato nel 2024, l’accordo si sarebbe rivelato problematico (secondo la parte macedone) a causa di alcune lacune contrattuali, tra cui l’assenza di una clausola che regoli il pagamento della seconda rata.
Secondo quanto dichiarato da Vlado Misajlovski, vicepresidente del partito d’opposizione VMRO-DPMNE e Ministro della Difesa, il contratto prevede l’applicazione del diritto svizzero, ma non specifica le modalità di pagamento, provocando, secondo il politico, la sospensione dell’intero processo.
Al di là delle problematiche contrattuali, il caso sembra riflettere un più ampio cambio di indirizzo strategico da parte della Macedonia del Nord, che nell’ultimo periodo mostra una crescente vicinanza a Washington nelle scelte militari e nelle alleanze strategiche. Questo episodio mette in luce l’importanza non solo di siglare accordi commerciali, ma anche di mantenere solidi rapporti diplomatici per garantire la stabilità delle collaborazioni a lungo termine. (l’articolo completo su Voice of America.)
Tensioni con l’azionariato critico e accuse di opacità
Un altro fronte caldo sarebbe rappresentato dalla crescente incomunicabilità con la Fondazione Finanza Etica, che ha sollevato interrogativi sulle politiche di trasparenza aziendale. Le assemblee “a porte chiuse” e le risposte considerate lacunose alle domande degli azionisti critici hanno alimentato dubbi sulla governance di Leonardo. Controverso è anche il coinvolgimento dell’azienda nel consorzio MBDA France, che produce sistemi d’arma a capacità nucleare, sollevando questioni etiche e di compatibilità con la normativa vigente (per approfondire leggi qui Valori).
Ristrutturazione aziendale e nuove strategie
In risposta alle sfide emergenti, il Consiglio di Amministrazione di Leonardo, presieduto da Stefano Pontecorvo, ha recentemente approvato un nuovo assetto organizzativo. Sono state istituite due Vice Direzioni Generali: una dedicata allo sviluppo commerciale e al coordinamento dei programmi di business, guidata da Carlo Gualdaroni, e l’altra focalizzata su Strategia, Innovazione e Alleanze Strategiche, sotto la guida di Simone Ungaro. È stata inoltre creata l’Unità Organi Societari & Affari Istituzionali, diretta da Filippo Maria Grasso, per garantire un’accelerazione operativa e un allineamento con l’evoluzione del Piano Industriale avviato a marzo 2025.
Dipendenza da commesse estere e sfide produttive
Un esempio concreto delle sfide produttive è lo stabilimento di Grottaglie, dedicato alla produzione di sezioni di fusoliera per il Boeing 787, che ha subito rallentamenti a causa delle difficoltà incontrate da Boeing negli ultimi anni. Questo ha portato alla cassa integrazione di oltre 900 dipendenti su quasi 1.200 fino a gennaio 2025, evidenziando la dipendenza da un unico committente e la necessità per Leonardo di diversificare il proprio portafoglio clienti (leggi qui per approfondire Reuters).
Controversie legali e accuse internazionali
Leonardo si trova ad affrontare anche sfide legali di portata internazionale. La famiglia del defunto miliardario thailandese Vichai Srivaddhanaprabha ha intentato una causa da 2,6 miliardi di dollari presso l’Alta Corte di Londra, sostenendo che difetti nell’elicottero AW169 abbiano causato l’incidente mortale del 2018. Leonardo ha espresso le sue condoglianze e dichiarato l’intenzione di difendersi con fermezza, ribadendo il rispetto di tutti i requisiti normativi (AP News).
Conclusioni
Il quadro che emerge è quello di un’azienda in forte espansione ma costretta anche a fronteggiare numerose criticità gestionali e legali. Leonardo continua a puntare sull’innovazione e sulla crescita internazionale, ma i numerosi fronti critici impongono una riflessione profonda sulla sostenibilità del modello di sviluppo. La capacità di affrontare in modo trasparente e risolutivo le problematiche emerse sarà determinante per mantenere la credibilità e consolidare il ruolo di leader nel panorama industriale internazionale.
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