In fiamme commissariato, secondo attentato in una settimana. Distrutte venti auto della polizia
“E’ di assoluta gravità il bilancio dell’attentato avvenuto all’alba ai danni del Commissariato di Albano, grazie al cielo senza danni ai colleghi cui siamo vicini, ma è ancor più grave che, considerato il ripetersi di circostanze praticamente identiche all’attacco sferrato al comando dei Carabinieri di Castel Gandolfo pochi giorni fa, il gravissimo fatto di cronaca attesta un terribile clima di violenza che sfocia in aggressioni con ogni probabilità preordinate e ben organizzate contro le Forze dell’ordine, e dunque contro lo Stato. C’è massima allerta per quanto sta accadendo e le indagini dovranno far luce su questi episodi che, ben lungi dall’essere gesti di qualche balordo, avrebbero entrambi potuto avere conseguenze drammatiche”.
Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, dopo che nella notte, poco prima delle 3, un incendio è divampato all’interno della struttura che ad Albano Laziale, comune dei Castelli Romani, ospita il locale Commissariato e una sottosezione della Polizia stradale.
“Le fiamme hanno distrutto completamente 15 auto di servizio – spiega Massimo Nisida, Segretario Fsp Roma -, mentre altre 5 sono rimaste gravemente danneggiate. I capannoni in cui si trovavano sono praticamente collassati a causa del fuoco che, inoltre, ha aggredito la facciata dell’edificio che completa il complesso, bruciando completamente le tapparelle con gravissimo rischio ulteriore poiché lì è alloggiato del personale. Segni evidenti dell’incendio, poi, sono anche sulla palazzina accanto dove vivono civili, che è stata evacuata a causa del fumo. L’incendio è di chiara matrice dolosa, e sono in corso indagini serrate per identificare i responsabili”.
Nei giorni scorsi un attacco quasi identico è stato sferrato al comando dei carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo, dove il personale è riuscito a sedare il fuoco limitando i danni, che sono stati comunque significativi, anche in quel caso alle auto di servizio. Le indagini, come riportato anche dai media, in quel caso hanno consentito di ricostruire una dinamica secondo cui un uomo, sulle cui tracce sono gli investigatori, è riuscito ad introdursi nella struttura militare, gettare del liquido infiammabile sotto le auto di servizio e appiccare il fuoco prima di dileguarsi.