Difesa

NATO, Crosetto a Bruxelles: “Probabile aumento della spesa per la difesa oltre il 3%”

Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha partecipato ieri alla riunione dei Ministri della Difesa NATO a Bruxelles, delineando la posizione italiana sul tema degli investimenti nella difesa. L’incontro si è svolto in un momento di crescente tensione geopolitica, con particolare attenzione alle sfide della sicurezza europea.

OBIETTIVO 2% GIÀ SUPERATO: SI PUNTA PIÙ IN ALTO

Durante il vertice, Crcrosettoosetto ha sottolineato come l’attuale target del 2% del PIL per le spese militari potrebbe presto essere superato. “Il 2% è un numero considerato inadeguato dalla maggior parte dei nostri Alleati che, infatti, già ora investono molto di più”, ha dichiarato il Ministro, anticipando possibili sviluppi al prossimo vertice NATO all’Aja, dove il nuovo Segretario Generale Rutte potrebbe proporre un innalzamento della soglia oltre il 3%.

SICUREZZA COLLETTIVA: L’AVVERTIMENTO AGLI SCETTICI

Il Ministro ha posto l’accento sulla natura collettiva della sicurezza atlantica, lanciando un messaggio chiaro agli scettici: “La sicurezza dell’Europa e di ogni Nazione dell’Alleanza è una responsabilità collettiva e se si è parte di una squadra non si può pensare di non accollarsi la propria parte di responsabilità. Chi pensa che esista un’altra possibilità farebbe bene a dire con chiarezza che vuole uscire dalla NATO”.

L’ITALIA E GLI IMPEGNI FUTURI

Riguardo agli impegni specifici dell’Italia, Crosetto ha mantenuto una posizione prudente, specificando che “Oggi non abbiamo preso alcun impegno perché non era il luogo ed il consesso per discuterne e decidere”. Ha tuttavia evidenziato la necessità di un piano di sicurezza nazionale che vada “oltre il concetto dell’impegno del 2%”, sottolineando come la forza dell’Alleanza derivi dalla somma delle capacità di ogni singolo stato membro.

LA PRESSIONE USA E LE NUOVE SFIDE

Il dibattito sulla spesa militare si intensifica ulteriormente alla luce delle richieste americane, con gli USA che spingono per un ambizioso obiettivo del 5%. La discussione evidenzia la crescente pressione sugli alleati europei per un maggiore contributo alla difesa collettiva, in un contesto internazionale sempre più complesso e sfidante.

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