Il GIORNO DEL RICORDO A BERGAMO. NUTRITO PARTERRE DI RELATORI PER IL CONVEGNO DAL TITOLO: “NOI RICORDIAMO – FOIBE: LEGGE, STORIA, FUTURO”
(di Col. Sergio De Santis)
Si è tenuto il 9 febbraio a Bergamo, presso la Sala Galmozzi di via Tasso, un importante convegno sul Giorno del Ricordo, con relatori particolarmente apprezzati dal numeroso pubblico presente in aula.
Tra i relatori, il Senatore Roberto Menia, primo firmatario della legge istitutiva del Giorno del Ricordo, il Prof. Marco Cimmino, laureato in storia medievale, con al suo attivo numerosi saggi e pubblicazioni in ambito storico-militare, la Prof.ssa Maria Elena Depetroni, presidente del comitato provinciale di Bergamo dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Lorenzo Galli, coordinatore regionale della Lombardia per l’Unione degli Istriani.
Moderato dall’On. di Fratelli d’Italia Andrea Tremaglia, il convegno si è sviluppato secondo quello che è stato appunto il titolo: Noi Ricordiamo – Foibe: Legge, Storia, Futuro.
Quindi un magistrale intervento di chi politicamente ha combattuto per anni per introdurre una legge che porta appunto il suo nome, legge Menia, la n.92 del 30 marzo 2004.
Senatore Menia che a sua volta è figlio di esuli istriani.
La data scelta, il 10 di febbraio, ricorda il giorno del 1947 in cui vennero siglati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro e parte della Venezia Giulia, in precedenza terre italiane. Ricorrenza che di fatto consente oggi di avere una memoria storico-giuridica condivisa e conosciuta di episodi drammatici, dolosamente dimenticati e occultati dalle istituzioni politiche e scolastiche per decenni.
A seguire il pregevole intervento del Prof. Cimmino, che ha ricostruito i rapporti antichissimi che esistevano tra le popolazioni italiche, site lungo la fascia costiera della Dalmazia, e quelle slave, poste più all’interno, con una sostanziale pacifica coabitazione fatta implodere dagli eventi bellici, da cui sono poi scaturite le foibe e l’esodo forzato di 350.000 italiani e dove, alle spinte ideologiche, si sono mischiati elementi di invidia sociale e di rivalsa nei confronti della popolazione italica.
Per finire gli interventi della professoressa Depretoni, triestina trapiantata a Bergamo, che ha ricordato come per tanti, troppi anni, la pubblicistica scolastica sia stata carente nel trattare l’argomento, e come l’esodo forzato sia gravato all’80% sulle donne: madri, mogli, figlie, che sono dovute scappare in fretta e furia, portando via quello che potevano, spesso niente, e del coordinatore lombardo degli esuli istriani, Lorenzo Galli, che non ha mancato di criticare l’ANPI, accusato spesso di minimizzare gli orrori delle foibe.
Al termine del convegno, applaudito a più riprese dai numerosi ospiti, l’invito a combattere negazionisti e pressapochisti manifestando sempre le proprie idee e coltivando anche in futuro incontri del genere, affinché questi orrori della storia non vengano mai dimenticati.
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