Carabinieri

Massacrato per mezz’ora dai No Tav, carabiniere racconta la sua storia in Tv

Una testimonianza drammatica riporta alla luce uno degli episodi più oscuri legati alle proteste No Tav in Val di Susa. Luigi De Matteo, carabiniere in congedo di 63 anni residente a Frosinone, ha deciso di condividere pubblicamente la sua esperienza traumatica avvenuta il 3 luglio 2011 durante un servizio di ordine pubblico a Chiomonte.

IL BRUTALE PESTAGGIO

La violenza inaudita di quella giornata ha segnato indelebilmente la vita del vicebrigadiere del X Battaglione Campania. Durante gli scontri con i manifestanti, De Matteo rimase isolato dal suo reparto e fu vittima di un brutale pestaggio durato mezz’ora. Il bilancio delle ferite fu gravissimo: denti rotti, timpano perforato e lesioni all’occhio, con una prognosi di 400 giorni. Ma le conseguenze più profonde furono quelle psicologiche.

MOMENTI DI TERRORE

A 13 anni e mezzo di distanza, intervistato da Lodovica Bulian per la trasmissione Quarta Repubblica su Rete4, De Matteo rivive ancora quegli attimi di terrore. Il suo racconto descrive momenti di inaudita violenza: trascinato dietro una roccia, denudato, derubato dei suoi effetti personali, tra cui una catenina ricordo del padre defunto. Gli aggressori, incappucciati, accompagnavano le violenze con minacce di morte.

CICATRICI INDELEBILI

Le ferite dell’anima non si sono mai rimarginate. Oggi De Matteo continua a sottoporsi a cure psichiatriche per gli incubi ricorrenti. Ha perso il lavoro che amava e la fiducia in se stesso. Una giustizia mai pienamente ottenuta – i due soli identificati furono assolti – rende ancora più amara questa vicenda. Nonostante tutto, il carabiniere afferma che tornerebbe a svolgere il suo dovere, dimostrando un incrollabile senso del servizio nonostante il prezzo pagato.

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