Difesa

Difendere i confini digitali: l’Italia in prima linea nella cyber-sicurezza europea

 

E’ necessario “difendere i confini cibernetici europei insieme ai nostri partner, ai nostri alleati, per cui anche le nostre grandi aziende hanno partnership con aziende europee. Anche in questo settore si può dire che ci sia una traiettoria di difesa europea comune e, forse più di altri settori, qui essendo un contenuto di innovazione fondamentale bisogna lavorare insieme ai partner europei e statunitensi perché la minaccia e l’impatto di un attacco cibernetico può essere molto più significativo di un attacco cinetico tradizionale”. Lo ha detto ad “Agenzia Nova” il sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago, a margine dei lavori del Cybertech Europe 2024, sottolineando che “attaccare un’infrastruttura come una centrale elettrica piuttosto che una stazione di treni, piuttosto che un ospedale può avere un impatto molto significativo, per cui è necessario proteggere tutte quelle che sono le infrastrutture critiche del Paese”.

L’impatto degli attacchi cibernetici: oltre la difesa tradizionale

“L’attenzione e la consapevolezza di quelli che sono i rischi è la prima priorità e credo che in Europa soprattutto negli ultimi due anni ci sia una nuova consapevolezza di quelli che sono i nostri impegni, i nostri doveri per proteggere la vita dei cittadini che fanno accesso alla dimensione digitale in qualunque loro attività che sia la salute, l’istruzione, i trasporti, il lavoro”, ha proseguito. E’ necessario, ha aggiunto, proteggere continuamente tutte le piattaforme digitali perché tutto ormai è iscritto in una piattaforma digitale. “L’Italia – ha concluso Perego – ragiona sia in un’ottica nazionale che in un’ottica di concerto europeo perché le practice vanno condivise e soprattutto perché è un mercato altamente in evoluzione. Le tecnologie di oggi vanno in obsolescenza tra pochi mesi e per cui è necessario continuare a innovare e serve uno sforzo finanziario consistente per essere competitivi”.

 

Italia: strategia nazionale e cooperazione europea

“La sicurezza cibernetica deve essere una priorità per le politiche di sicurezza e difesa dell’Italia, dell’Europa e soprattutto anche dell’Occidente”, ha detto Perego, sottolineando quanto è stato fatto in questi anni “con la costituzione dell’Agenzia cibernetica nazionale (Acn), con un rafforzamento delle capacità in seno alla difesa, col comando per le operazioni per le reti e così come lo sforzo anche dell’intelligence, in un raccordo fra istituzioni”.

Cybertech Europe: Roma al centro dell’innovazione

Il fatto che il Cybertech Europe sia ospitato a Roma “dimostra quanto sia prioritario per il nostro governo e ci sia attenzione sull’importanza della cyber security”, ha aggiunto. Nell’intervista, Perego ha sottolineato che “il dominio cyber è iperpervasivo, che tocca la vita di tutti i cittadini, non soltanto gli aspetti di difesa e sicurezza, ma le normali abitudini di vita quotidiane di ogni cittadino italiano. Perciò è dovere del governo far crescere le competenze in questo settore, ma soprattutto anche la consapevolezza delle opportunità e dei rischi connessi a un percorso di digitalizzazione che vede protagonista il nostro paese”.

La pervasività del dominio cibernetico

La iper pervasività del dominio cibernetico “ha influenze e ricadute su tutti gli aspetti della vita quotidiana, ma anche degli aspetti legati al mondo della difesa, quindi il dominio del cielo, il dominio della terra, il dominio della subacquea”, ha aggiunto, evidenziando l’importanza per l’Italia “in un lavoro fra pubblico e privato, fra piccole e grandi aziende, fra istituti di ricerca, che faccia crescere le capacità, le competenze e i talenti”.

Intelligenza Artificiale e Quantum Computing: opportunità e sfide

L’Ia così come il quantum computing “sono delle grandissime innovazioni che bisogna saper governare. Il governo si è impegnato a scrivere delle norme – tenendo conto che – la risorsa umana rimane capitale fondamentale in un settore comunque ad alto contenuto tecnologico, ma dove la differenza la fa l’operatore”, ha affermato il sottosegretario alla Difesa.

Governare l’innovazione: il futuro della cybersecurity

Perego ha aggiunto: “L’intelligenza artificiale certamente può essere colta come opportunità, ma è anche una minaccia nel momento in cui viene utilizzata per perpetrare attacchi cibernetici”. Pur necessitando di politiche di difesa consistenti e serie, “è una rivoluzione tecnologica che cambierà il mondo da qua ai prossimi dieci anni. Di questo dobbiamo essere consapevoli e dobbiamo soprattutto avere la certezza che queste sono rivoluzioni che hanno un carattere positivo, che migliorano la vita dei cittadini, ma bisogna saperle governare”, ha ribadito Perego. Per il sottosegretario, “non bisogna frenarle, sarebbe un grande errore”.

 

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