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80 EURO FORZE ARMATE E DI POLIZIA: “STRUTTURATI E NEL CONTRATTO, NON COME BONUS”

Diventa
sempre più chiara la questione del bonus di 80 euro per le forze dell’ordine.
Innanzitutto, i beneficiari sono gli appartenenti a Polizia di Stato;
Carabinieri; Guardia di Finanza; Corpo Forestale; Polizia penitenziaria; Vigili
del Fuoco; Aeronautica Militare; Esercito Italiano; Marina Militare; Corpo
militare volontario della Croce Rossa Italiana; Corpo delle Infermiere
Volontarie della Croce Rossa Italiana; Corpo Militare dell’Esercito Italiano
del Sovrano Militare Ordine di Malta; Capitanerie di Porto. Dirigenti a parte,
spetterà a tutti, indipendente dal reddito ricevuto. La spesa per lo Stato è di
poco superiore a 500 milioni di euro.

La
somma complessiva che sarà erogata è di 960 euro da dividere in 12 mensilità e
solo per il 2016
, ma a quanto pare la misura è destinata a diventare
strutturale. Come scritto nero su bianco nel testo, il contributo, erogato
“per il riconoscimento dell’impegno profuso al fine di fronteggiare le
eccezionali esigenze di sicurezza nazionale”, non ha natura retributiva, non
concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini dell’imposta sul
reddito delle persone fisiche e dell’imposta regionale sulle attività
produttive e non è assoggettato a contribuzione previdenziale e assistenziale.

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Secondo
la Consulta Sicurezza
(Sap, SAPPE, Sapaf e Conapo) e i sindacati Coisp e Consap
in rappresentanza del personale della Polizia di Stato, della Polizia
penitenziaria, del Corpo Forestale e dei Vigili del Fuoco, si tratta di una
misura insoddisfacente: “Non possiamo non rilevare che questo è unicamente
un modo per eludere l’obbligo specifico di rinnovare il contratto nazionale di
lavoro che avrebbe dovuto avere valore dalla data di pubblicazione sulla
Gazzetta Ufficiale della sentenza della Corte Costituzionale, ossia dal 28 luglio
2015, sentenza con la quale era stata dichiarata la illegittimità del blocco
dei contratti di lavoro per il pubblico impiego”.

Da
qui la richiesta di rendere definitiva, così come accade per i lavoratori
dipendenti e assimilati, questa misura. A loro dire, la somma di 960 euro non
deve essere postata “per eludere un obbligo ben preciso”, una somma
una tantum che vale solo per il 2016. Il ragionamento è semplice: “Se con
le stesse risorse stanziate per il bonus da 80 euro si andasse a stipulare un
normale contratto, in cui necessariamente verrebbe finanziata anche la parte
normativa e gli aumenti sull’accessorio, al netto delle trattenute verrebbero
corrisposti neppure 30 euro netti mensili per poliziotti, penitenziari,
forestali e vigili del fuoco”.

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