Esercito

130 Nuove Penne Nere: Giovani Alpini in Marcia tra le Dolomiti e la Memoria Storica


Dal giuramento all’alta quota: è nata una nuova generazione di Alpini

Sabato 5 luglio, a L’Aquila, 130 giovani soldati hanno ricevuto il cappello con la penna nera, simbolo dell’appartenenza alle truppe alpine italiane. Un momento solenne avvenuto durante il corso «Solarolo III», che segna l’ingresso ufficiale dei neo-alpini, tra cui 22 donne, nel cuore pulsante della montagna e della tradizione militare.

Terminata la cerimonia, gli Alpini sono stati subito coinvolti in intense attività di addestramento in alta quota, tra le vette del Veneto e del Trentino-Alto Adige.


Due colonne alpine verso la memoria e la resistenza

Martedì 8 luglio, l’addestramento ha preso una piega operativa: due gruppi si sono diretti verso le montagne venete con marce simboliche e impegnative.

  • Il primo ha lasciato il ponte degli Alpini di Bassano del Grappa, diretto al Monte Corno, nel Vicentino.
  • Il secondo ha compiuto una lunga marcia di 35 chilometri, attraversando la Val Pusteria in Alto Adige fino a Cortina d’Ampezzo.

Un percorso non solo fisico ma anche identitario, che rafforza lo spirito di corpo e la resilienza, valori fondanti dell’essere alpino.


Via ferrata, armamento e fatica: il cuore dell’addestramento

Mercoledì 9 luglio, l’addestramento è entrato nel vivo:

  • Il primo gruppo è salito in funivia alla Tofana di Mezzo, una delle cime più imponenti delle Dolomiti, affrontando un’escursione che ha toccato il Lagazuoi e il Passo Falzarego, includendo anche un tratto di via ferrata.
  • Il secondo ha invece compiuto un’ascensione al Monte Cengio, altro luogo simbolico della Prima Guerra Mondiale.

Tutto questo con equipaggiamento completo e arma individuale, per un peso medio sulle spalle di circa 30 chilogrammi. Una prova estrema di resistenza fisica e mentale.


Unione e memoria: ricongiungimento a Borgo Valsugana

I due gruppi si sono ritrovati venerdì 11 luglio a Borgo Valsugana (Trento), dopo un significativo omaggio ai Caduti della Prima Guerra Mondiale all’ossario sul Monte Pasubio.
Un momento che ribadisce il forte legame tra l’addestramento militare e la memoria storica che caratterizza le truppe alpine.


L’Ortigara: la marcia finale tra storia e spirito alpino

L’addestramento è culminato domenica 13 luglio con il tradizionale pellegrinaggio sul Monte Ortigara, in collaborazione con l’ANA – Associazione Nazionale Alpini.
Qui, nel luogo di una delle battaglie più cruente della Grande Guerra, i giovani militari hanno reso omaggio alle vittime del conflitto e completeranno il proprio cammino di formazione.


Dall’addestramento al servizio: l’ingresso nelle Truppe Alpine

Questi giovani — uomini e donne, appena usciti da 11 settimane di corso presso il Centro Addestramento Alpino di Aosta, — hanno affrontato un’ultima tappa formativa a L’Aquila, prima di entrare pienamente a far parte delle Truppe Alpine dell’Esercito Italiano.

Un ingresso che non è solo militare, ma profondamente simbolico: rappresenta l’eredità di un corpo che unisce forza, sacrificio, appartenenza e memoria storica.

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