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SBLOCCO STIPENDI MILITARI E POLIZIOTTI: LA BEFFA DI CHI E’ANDATO IN PENSIONE

Un’altra
ingiustizia. Questa volta riguardante il personale in quiescenza. E si perché
mentre c’è chi gioisce per il meritato sblocco delle indennità c’è anche chi,
nel frattempo, la divisa non la indossa più e non ha nulla da festeggiare.

Infatti
in base alle attuali disposizioni normative, gli emolumenti rientranti nel
blocco stipendiale e per i quali è stata corrisposta l’indennità UNA
TANTUM, non consentono la maturazione del relativo beneficio ai fini pensionistici.
Pertanto l’emolumento stipendiale in questione (assegno funzionale 32 Anni di
servizio) non  stato inserito nell’atto
dispositivo al congedo.
Infatti
pare che, per coloro che sono andati in congedo durante tutto il periodo del blocco
(anni 2011/2012/2013/2014) sebbene abbiano maturato l’assegno funzionale, la
promozione per anzianità, benefici del 1,25 / 2,50 sulle cause di servizio
riconosciute o quant’altro relativo al grado non beneficeranno di nessun
aggiornamento pensionistico
poiché il relativo iter si è perfezionato in
base allo stipendio in godimento. 
Infatti
gli emolumenti rientranti nel blocco stipendiale e per i quali è
stata corrisposta l’indennità UNA TANTUM, non consentono la maturazione del
relativo beneficio ai fini pensionistici.

Insomma
si continuano a ritenere gli anni del blocco infruttiferi per la pensione,
perpetrando l’ingiustizia di chi ha patito parte del blocco in servizio ed ora
in quiescenza senza ricevere alcun giovamento.

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