DifesaForze di Polizia

RIORDINO SI’, RIORDINO NO

Come noto l’art. 8 della legge delega Madia prevede, tra l’altro, la possibilità di riordinare le carriere del personale del comparto sicurezza ed un’analoga  delega 1 è stata recentemente approvata anche per il personale delle Forze Armate.

Dietro questa delega, nascoste sotto i più spendibili termini “funzionalità”, “merito” e “professionalità”, vi sono motivazioni, del tutto legittime, ma quasi esclusivamente corporative, quali:

  • la storica rivendicazione dei funzionari di p.s. di essere equiparati alla carriera prefettizia e quindi diventare dirigenti a tutti gli effetti, giuridici ed economici, subito dopo il corso di formazione;
  • la parziale attuazione dei riordini del 1995 e del 2001 effettuata dalla Polizia di Stato, con particolare riferimento ai concorsi interni per l’avanzamento a Vice Sovrintendente e Vice Ispettore (per anni non banditi 2) ed alla mancata istituzione del ruolo direttivo speciale 3; una situazione che ha bloccato le carriere dei poliziotti, penalizzandoli rispetto a carabinieri e finanzieri 4; la difficoltà di
    ottenere risorse contrattuali “extra” (fallimento della c.d. specificità) rispetto al resto del pubblico impiego e l’assenza della contrattazione integrativa: circostanze che hanno penalizzato il personale del comparto sicurezza 5, prima 6, durante 7 e dopo la crisi;
  • l’evidente gap 8 tra la struttura di carriera del comparto sicurezza e difesa rispetto e quella del resto del pubblico impiego, originato dal mancato adeguamento dei titoli di studio per l’accesso ai ruoli del comparto rispetto alle omologhe categorie del pubblico impiego 9 e dai discutibili processi di riqualificazione 10 allegramente concessi al pubblico impiego privatizzato 11.
Fatta la delega, fatto il riordino? Non proprio!
I paletti fissati dalla stessa delega Madia, ovvero le esigue risorse a disposizione (119 milioni di euro l’anno più gli “eventuali” risparmi ottenuti dal riassetto delle forze di polizia) e la cristallizzazione degli organici (e la conseguente cancellazione delle vacanze organiche in essere), rendono infatti impossibile l’immediata e completa attuazione del progetto di riordino 12 concepito dall’amministrazione e dai sindacati di p.s. e poi proposto alle altre amministrazioni del comparto.
A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca! Sembra quasi che quei paletti siano stati messi lì apposta per impedire quel riordino. Tanto più che quando il governo ha trovato qualche soldo e le contingenze (attentati di Parigi) hanno reso popolare investirlo nella sicurezza, ha pensato al bonus e non al riordino 13. Comunque, il tavolo “Interforze” sul riordino va avanti, anche se l’unico aspetto su cui le amministrazioni sembrano tutte d’accordo è quello della dirigenzializzazione degli Ufficiali/Funzionari, mentre su altre questioni, come l’unificazione dei ruoli di base e l’istituzione di un nuovo ruolo direttivo, permangono ancora divergenze legate alle diverse esigenze ed ai differenti ordinamenti tra polizie civili e polizie militari 14. Ora, considerando che è impensabile che il governo possa contemporaneamente finanziare contratto, bonus e riordino, gli scenari possibili sono sostanzialmente tre:
1. si fa un riordino “step by step”partendo dalla sicura 15 dirigenzializzazione dei Ufficiali/Funzionari (con relativi immediati effetti economici), per poi procedere a regolare gli altri ruoli a tappe; ma da quale ruoli partire? Prima i ruoli base? E gli Ispettori sono disposti ad accettare una cambiale in bianco da un pagatore spesso “inaffidabile” come lo Stato?
2. si fa un mini-riordino utile solo a definire la dirigenzializzazione dei direttivi (con relativi immediati e sensibili effetti economici) ed a regalare al resto del personale qualche tubolare privo di sostanziali effetti economici 16 ai gradi apicali e la promessa di concorsi senza garanzie 17 ai più giovani; soluzione inaccettabile e già rigettata dai sindacati di p.s. e dalle rappresentanze;
3.   si utilizzano per il riordino anche le risorse destinate al bonus di 80 euro; ma siamo sicuri che il governo trovi le risorse anche per gli anni a venire? E, se sì, siamo così sicuri che rinunci a qualcosa di tipicamente “suo” (80 euro) per finanziare un progetto che va nella direzione
opposta rispetto a quella che lo stesso governo sta imponendo al resto del pubblico impiego? Infine, siamo certi che il personale, soprattutto quello non dirigenziale che percepisce il bonus, sia così contento di rinunciare ad 80 euro nette sicure al mese per finanziarie un riordino che non premia tutti in maniera equa?
A queste condizioni, credo che per i finanzieri “I.S.A.F.”, in particolare per i più i giovani e per il ruolo
Ispettori, questo tipo di riordino nasconda più insidie che reali opportunità, al massimo, si potrà scegliere tra il riordino e gli 80 euro!
A questo punto mi chiedo se non sarebbe meglio puntare sul contratto (investendo in esso e non sul riordino anche i 119 milioni di euro e gli eventuali risparmi del riassetto 18) e sulla stabilizzazione del bonus di 80 euro, piuttosto che fare altri pasticci sulle carriere, dopo quelli del 1995 e del 2001 di cui si stanno ancora pagando le conseguenze in termini di funzionalità.

Lasciando che la delega sul riordino venga utilizzata solo per revisionare le consistenze organiche secondo le diverse esigenze delle varie Forze di Polizia e magari per riequilibrare il “gap” con il resto del pubblico impiego con l’equiparazione formale dei ruoli comparto con omologhi ruoli del pubblico impiego. Anche al
fine di evitare eventuali penalizzazioni al personale del comparto (oggi pochissimi, ma domani?) che si trovi costretto a transitare nelle amministrazioni civili.

A voi il giudizio.
GIANLUCA TACCALOZZI – Delegato Co.Ce.R.
Guardia di Finanza.
[1] art. 7 comma 4bis d.l. n. 185/2015;
[2] tanto che solo recentemente sono stai banditi mega concorsi con effetti retroattivi.
[3] tanto che 1600 Ispettori della polizia di stato si sono costituiti in comitato COTIPOL ed hanno presentato ricorso amministrativo, vincendo in primo grado di giudizio cfr. sentenza TAR Lazio 1439/2016.
[4] In Guardia di Finanza e Arma dei Carabinieri i concorsi interni per vice brigadieri e marescialli sono stati regolarmente banditi ogni anno ed il ruolo direttivo speciale è stato regolarmente istituito.
[5] Il personale delle Forze Armate, infatti, ha potuto beneficiare di retribuzioni extra legate alle missioni internazionali ed alle missioni di ordine e sicurezza pubblica.
[6] Vgs. Relazione dott. Giuseppe Lucibello http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Comunicazione/Audizionioni-e-interventi/Indagine-c/Indagine-conoscitiva-sul-livello-dei-redditi-di-lavoro-e.pdf
[7] Basta leggere i dati del conto annuale RGS e le relazioni della Corte dei Conti sul costo del lavoro pubblico, con riferimento egli effetti del c.d. blocco stipendiale ex art. 9 commi 1 e 21 del d.l. 78/2010.
[8] Oggi il confronto con la carriera del pubblico impiego risulta estremamente penalizzante per il personale del comparto sicurezza e difesa, per GdF cfr. decreto ministeriale 18 aprile 2002.
[9] Un esempio: per accedere al ruolo ispettivo (funzionari) delle Agenzie è richiesta la laurea, per accedere al ruolo ispettivo della GdF (Ispettori) è richiesto il diploma.
[10] Ottenuti attraverso la contrattazione integrativa.
[11] promozioni senza concorso e senza titolo di studio, posizioni organizzative e progressioni orizzontali, più volte oggetto di rilievi contabili e giurisdizionali..
[12] In sintesi: contrattualizzazione della dirigenza, dirigenzializzazione dei funzionari, istituzione nuovo ruolo direttivo (alimentazione 50% ,interna Ispettori e 50% esterna laureati triennali), unificazione ruoli base e lungo regime transitorio con promozioni agevolate e generalizzate.
[13] anche quel “nelle more dell’attuazione della delega sulla revisione dei ruoli…” inserito in extremis sembra più che altro un’altra di quelle frasi inutili frasi di circostanza messa là per tenere buoni gli umori dei sindacati di p.s..
[14] Per esempio il nuovo ruolo direttivo speciale con requisito di accesso laurea triennale proposto dalla Polizia di Stato, mal si concilia con l’ordinamento di Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza i cui Ispettori conseguono già da tempo conseguono la laurea triennale al termine del corso di formazione.
[15] Oltre all’accordo di tutte le amministrazioni ora c’è anche il “pretesto” del disallineamento tra la carriera tra gli accorpandi ufficiali dei carabinieri e funzionari del C.F.S..
[16] Trasformazione in grado del parametro App.sc. + 8; Brig. Capo + 8 o M.A.;  Mar. Capo + 10 e Mar. aiutante + 10 o promozione degli attuali M.A. Lgt. a Sottotenenti/Tenenti/Capitani.
[17] Si prevede la possibilità di fare concorsi, senza certezza che vengano poi realmente banditi per effetto della cancellazione delle vacanze organiche  e del riempimento dei ruoli dovuto agli avanzamenti straordinari del regime transitorio.
[18] Come del resto già si fa da tempo nel pubblico impiego privatizzato attraverso la contrattazione integrativa. Situazione che ha consentito al personale pubblico privatizzato di ottenere incrementi retributivo ben superiori a quelli della contratti collettivi. Vgs. cit. Relazione dott. Giuseppe Lucibellohttp://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Comunicazione/Audizionioni-e-interventi/Indagine-c/Indagine-conoscitiva-sul-livello-dei-redditi-di-lavoro-e.pdf
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