Editoriale

RIORDINO, BONUS E CONTRATTO: TUTTO APPESO. IN ATTESA DEL D.P.C.M. DI “SPACCHETTAMENTO” DEL FONDO PUBBLICO IMPIEGO

A che punto sono riordino, contratto e bonus? Tutto è appeso, in attesa del d.p.c.m. che deve “spacchettare” le risorse del Fondo destinato alla pubblica amministrazione previsto dall’art. 1 comma 365 della legge di Bilancio 2017 (legge 11 dicembre 2016, n. 232).

Per il settore sicurezza dal d.p.c.m. di spacchettamento ci si attende che il Governo mantenga gli impegni presi dal precedente Esecutivo (anche in forma pubblica e solenne: l’ormai famoso “poker d’assi”): 480 milioni per il bonus a decorrere dal 2017, 250 milioni nel 2017 e 390 milioni a decorrere dal 2018 per il riordino ed il finanziamento della quota parte di pertinenza delle risorse contrattuali per arrivare alle 85 euro medie lorde a regime.

La preoccupazione è che il precedente Governo con quel Fondo ha fatto troppe promesse e che l’attuale Governo, peraltro alle prese con l’Europa che pretende una manovra correttiva, non sia in grado di mantenerle tutte. Tanto che negli ultimi giorni sta prendendo corpo l’indiscrezione che i fondi destinati al riordino potrebbero essere meno rispetto a quelli promessi (250 mln 2017 e 390 dal 2018) e si starebbe pensando di compensare tale eventuale deficit attraverso uno slittamento della decorrenza del riordino (per il 2017) ed una riduzione dei fondi destinati al bonus a partire dal 2018 per finanziare appunto il riordino. Vedremo… certo è che sarebbe davvero paradossale finanziare (in tutto o in parte) il riordino con le risorse destinate al bonus, dopo aver fatto una battaglia per stabilizzarle e  tenerle distinte e separate rispetto allo stesso!

Il riordino per quanto riguarda i ruoli da Ispettore in giù è in larghissima parte pronto, mentre è ancora in “alto mare” per quanto riguarda i ruoli Ufficiali/Funzionari (solito noto problema laurea esterna/Accademia). In attesa che il Governo sciolga il nodo risorse, si continua a lavorare per trovare la quadra sul ruolo “Ufficiali/Funzionari”, ma il tempo stringe e rimangono (salvo ulteriori proroghe, che sarebbe il caso di evitare…) solo poche settimane di tempo.

Sul bonus, prima bisogna attendere il solito d.p.c.m. e poi decidere cosa farne. Sul punto si sta lavorando su due fronti:

  • la proroga dell’attuale modalità per il 2017, in questo senso non preoccupa più di tanto il fatto che il bonus non è stato pagato con la busta paga di gennaio, in quanto le somme spettanti saranno recuperate come arretrato;
  • una nuova e diversa soluzione (defiscalizzazione accessorio?) a partire dal 2018.

La (ri)apertura delle trattative contrattuali, infine, è subordinata (oltre che al solito d.p.c.m. di spacchettamento) alla definizione del c.d. Testo Unico sul Pubblico Impiego previsto dalla delega Madia, provvedimento che deve concretizzare le modifiche normative alla legislazione vigente (in particolare alla parte del decreto Brunetta relativa alla contrattazione di II livello) previste nell’accordo Governo/Sindacati Pubblico Impiego dello scorso 30 novembre.

Gianluca Taccalozzi – Delegato Co.Ce.R. Guardia di Finanza.

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