Difesa

RINNOVO CONTRATTO MILITARI: “IL GOVERNO NON CI CONSIDERA”

«Il Governo riconosca il ruolo negoziale alla Rappresentanza Militare e le risorse per la valorizzazione della specificità Militare». E’ quanto si legge in una nota diramata dallo Stato Maggiore della Difesa – Consiglio Centrale di Rappresentanza Comparto Difesa.

«Per l’ennesima volta il Governo non riceve, per la prevista consultazione, i Cocer dei Militari in occasione della presentazione del Disegno di Legge di Stabilità. Dopo una stagione di annunci riguardanti “tiepidi” aumenti, ancor non vi è l’inizio pratico delle trattative di concertazione nonostante il primo incontro formale risalga a quasi tre mesi fa. Questo Consiglio rivendica un’adeguata considerazione per il proprio ruolo ed avanza con forza la richiesta di fondi non come fine a se stesso ma nell’interesse della Nazione. Infatti, qualora nell’ambito della concertazione, non si dovesse valorizzare adeguatamente la specificità del Comparto, i Militari si vedrebbero costretti ad utilizzare risorse già destinate ai propri stipendi pur di assicurare un dignitoso aumento delle indennità accessorie finalizzate a garantire la sicurezza della Nazione». «Il Comparto Difesa chiede un urgente incontro con il Governo, così come previsto dal D.Lgs 195/95 in materia di concertazione, l’immediata apertura dei relativi tavoli di lavoro ed il riconoscimento della propria specificità».

Delibera n.72/XI del 10 ottobre 2017 del Cocer Comparto Difesa

«Le attività di concertazione disciplinate dal D.Lgs. 12 maggio 1995, n.195, come integrato e modificato dal D.Lgs 31 marzo 2000, n. 129 con conseguente rinnovo del contratto per il Comparto Difesa, sono ferme al 2010 ed il conseguente blocco contrattuale è stato successivamente dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale. In tale quadro risulta altresì importante sottolineare che la vacanza contrattuale non ha sanato i sette lunghi anni di blocco. Inoltre, l’art. 1 del DPCM 28 ottobre 2016, ha modificato la validità del contratto da due a tre anni senza alcun confronto con questa Rappresentanza militare. Và altresì evidenziato  che l’art.1 comma 103 della legge 27 dicembre 2013, n.147 (Legge di Stabilità 2014) ha previsto per l’anno 2014 un incremento di 100 milioni di Euro per il trattamento economico accessorio del personale dei soli Corpi di Polizia ad ordinamento civile e militare, escludendo di fatto il personale delle Forze Armate. E’ quindi evidente la necessità di sanare tale sperequazione al tavolo di concertazione riequilibrando gli stanziamenti per l’adeguamento dei trattamenti accessori del personale del Comparto Difesa, allo scopo di assicurare trattamenti retributivi uguali a parità di grado e qualifica per tutto il personale e tenendo in dovuto conto che le Forze Armate al pari delle Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare sono costantemente impegnate in Patria ed all’estero nelle tutele dell’ordine pubblico e nella salvaguardia delle Istituzioni. Si apprende che il Governo, per la parte economica della concertazione, intenderebbe finanziare solo un aumento di 85 euro lordi medi mensili, somma che peraltro non è stata concordata con questa Rappresentanza Militare. Inoltre, risulta essere allo studio la possibilità di evitare la perdita del bonus fiscale di 80 euro sterilizzandone gli effetti. A tal riguardo, si ritengono positive le dichiarazioni del Governo, a tutela delle fasce economicamente più deboli, ed in merito ai relativi contenuti se ne attende una compiuta attuazione. Per quanto sopra il Governo dovrà impegnarsi a reperire maggiori risorse economiche a favore del Comparto Difesa, in considerazione della già richiamata specificità, nonché riconoscere a norma di Legge il ruolo negoziale della Rappresentanza Militare nella fase concertativa. Si richiede, pertanto, un urgente incontro con il Ministero della Funzione Pubblica per concordare una piattaforma economico-normativa di Comparto che soddisfi le legittime aspettative del Personale militare».

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