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RAGAZZO UCCISO DA CC, CORTEO A NAPOLI. I PARENTI: QUEL MILITARE MARCISCA IN CELLA

Il fratello
Tommaso, urlando “giustizia”, si è rivolto idealmente al carabiniere
che ha sparato a Davide: “Cosa hai provato quando l’hai ucciso? Ti sei
addormentato la notte?. Lasciatelo a noi per dieci minuti. Il corteo spontaneo,
aperto da uno striscione con la scritta “Resti nel cuore di chi non dimentica.
Verità e giustizia”, ha attraversando le strade del Rione Traiano sotto la
pioggia battente.

Tensione davanti
alla caserma dei carabinieri –
 Il corteo
ha sostato anche davanti alla caserma dei carabinieri del Rione Traiano, dove
si è schierato un cordone di polizia in assetto antisommossa. Sul posto c’è
stato un faccia a faccia durante il quale gli organizzatori della protesta sono
riusciti a tenere calmi i manifestanti. La tappa ha voluto essere, hanno
spiegato gli organizzatori, “un segnale lanciato ai carabinieri senza
ricorrere alla violenza”. Lungo il percorso il corteo ha incrociato due
auto in borghese delle forze dell’ordine, una delle quali finita nel mirino di
alcuni facinorosi che hanno preso a calci la vettura e sfondato il lunotto
posteriore.

Rimosso il blocco all’uscita della tangenziale – Momenti di
tensione nel quartiere di Fuorigrotta a Napoli, durante il corteo di protesta
dopo la morte di Davide Bifolco, il giovane ucciso da un carabiniere. Un gruppo
di manifestanti all’imbocco di uno degli ingressi del Rione Traiano si è
scontrato con la polizia in assetto antisommossa: lanciati alcuni oggetti. I
manifestanti, che hanno bloccato l’uscita della Tangenziale di Napoli,
sostengono di essere stati caricati. Quando la situazione è tornata sotto
controllo e il blocco è stato rimosso, gli agenti in tenuta antisommossa hanno
tolto i caschi incassando un applauso dei manifestanti.

L’appello dei
genitori: “Nessuna violenza in nome di nostro figlio” –
 “Nostro figlio deve essere ancora seppellito, nessuno
e dico nessuno deve sentirsi autorizzato a compiere atti di violenza anche
verbale in suo nome. Chi vuole bene a Davide deve rispettarlo. Noi chiediamo
soltanto giustizia. Chi usa la violenza in suo nome non sa quanto danno fa a
lui e alla nostra famiglia”. Lo dicono, in una nota, Giovanni Bifolco e
Flora Mussorofo, i genitori di Davide.

FONTE

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