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POLIZIA: PROGETTO DI CHIUSURA DI 251 UFFICI E PRESIDI PER IL MOMENTO E’ FALLITO

l tentativo del Dipartimento della Polizia di recuperare risorse a
scapito della professionalità dei poliziotti attraverso la chiusura
indiscriminata di 251 uffici e presidi della Polizia, al solo scopo di
redistribuire risorse umane sul territorio, per il momento è fallito
“.

Esordisce così una nota congiunta delle segreterie provinciale dei
sindacati di Polizia Siulp, Siap, Silp Cgil, Ugl, Coisp, Uil polizia e Consap,
ricordando come “nei giorni scorsi, il Ministero dell’Interno ha
finalmente accolto la tesi sostenuta dai sindacati, che da tempo chiedevano di
spostare la questione all’attenzione di un tavolo da istituirsi in sede di
Coordinamento e Pianificazione a competente Ufficio del Dipartimento della
Polizia”.
“Il Capo della Polizia, si è dunque, determinato a correggere una
impostazione apparsa sin dall’inizio sbagliata nel metodo e nella sostanza,
ignorando del tutto l’esigenza di una concertazione delle scelte nell’ambito di
una distribuzione territoriale di tutti gli uffici delle forze di Polizia a
competenza generale – affermano i sindacati -.
Da questo punto di vista era del tutto logico che un serio progetto di revisione dei presidi di polizia sul territorio non potesse prescindere dal
coinvolgimento di tutti gli attori della sicurezza per dar luogo ad una
ripianificazione distributiva finalizzata ad un efficace controllo del
territorio. La sede naturale di questa delicatissima operazione non può che
essere, quindi, quella dell’Ufficio per il Coordinamento e la pianificazione
delle Forze di polizia
“.
“Non si tratta, ovviamente, di un semplice trasloco del problema da
un luogo all’altro, ma di un concreto cambio di passo che favorisce la
possibilità di individuare gli obiettivi e l’architettura del nuovo modello di
sicurezza che si intende realizzare – continuano i sindacati -. L’obiettivo dei
sindacati della Polizia di Stato è quello di elaborare un progetto globale per
la sicurezza che metta in campo competenze, idee, azioni e misure. Ma che
impieghi opportunamente, il più possibile, strumenti, istituti e organismi
esistenti. Allo stesso modo qualsiasi rivisitazione della distribuzione
territoriale non potrà prescindere da un adeguamento della politica degli apparati
finalizzato al rafforzamento dell’autorità di Pubblica Sicurezza ed alla
costruzione di un modello capace di soddisfare l’esigenza di sicurezza ormai
centrale nella vita dei cittadini, per rispondere alla paura, e vincere il
sospetto e la diffidenza nel segno di un consapevole rafforzamento della
solidarietà sociale, componente fondamentale nel processo di “produzione” – da
parte delle istituzioni – di una sicurezza realmente democratica, partecipata
ma anche effettiva.

La determinata
opposizione al progetto di razionalizzazione dei presidi di Polizia, da parte
della quasi totalità delle organizzazioni sindacali della Polizia di Stato
(escluso una che perde tempo solo a creare confusione e millantare meriti che
non ha), ha portato quindi all’incontro del 9 febbraio con il Ministro
dell’Interno Angelino Alfano”
.

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