PoliziaSenza categoria

POLIZIA NEL MIRINO DEGLI HACKER:”FASCISTI IN CAMICIA BLU AVETE MASSACRATO STEFANO CUCCHI ED UMILIATO LA SUA FAMIGLIA”

Hacker che si firmano sotto lo pseudonimo di “Anonymous”hanno
violato l’archivio del sito del Sap, il Sindacato autonomo di Polizia
nella bufera dopo le recenti dichiarazioni sulla sentenza Cucchi e
per gli applausi ai poliziotti condannati nel processo Aldrovandi,
diffondendo anche alcuni file contenenti numeri di telefono, mailing list e
i contenuti del forum interno degli iscritti, con tutti i messaggi privati scambiati
tra gli appartenenti al sindacato.

Un’azione, quella del gruppo, volta proprio a condannare quelli che loro
definiscono “carnefici di Stato” e a chiedere maggiori controlli sull’operato
degli agenti: gli hacker chiedono “una legge contro la tortura da
parte delle forze dell’ordine, una continua video sorveglianza nelle questure e
nelle carceri, leggi che permettano di espellere dalle forze dell’ordine e
di punire adeguatamente chi tra gli agenti si sia macchiato di maltrattamenti, percosse o molestie contro
persone in stato di fermo, arresto o comunque sotto custodia” e altri
provvedimenti volti, a loro parere, a limitare e controllare l’operato
delle forze dell’ordine.

Quella degli hacker, che dichiarano di aver già violato in passato i
server del sindacato di polizia, appropriandosi di materiale riservato, è una
vera e propria dichiarazione di odio nei confronti delle Divise: “Vili
fascisti in camicia blu della polizia, non solo avete massacrato Stefano
Cucchi, ma avete anche umiliato la sua famiglia con un processo farsa
che ha lasciato tutti impuniti”.

Le ultime dichiarazioni riguardo alla sentenza del processo Cucchi non
sono andate giù agli “Anonymous”, che ricordano cosa il sindacato dichiarò dopo la
decisione dei giudici di assolvere gli imputati: “Se uno
ha disprezzo per la propria condizione di salute – scrisse in un comunicato il
segretario del sindacato, Gianni Tonelli -, se uno conduce una
vita dissoluta, ne paga le conseguenze”.

FONTE

Lascia un commento

error: ll Contenuto è protetto