Polizia Penitenziaria

MINNITI: CIRCOLARE PER AGENTI SEMPRE ARMATI, MA SOLO CON PISTOLA D’ORDINANZA

Dopo gli attentati terroristici dei giorni scorsi in Spagna e Finlandia, si è riunito il Comitato Analisi Strategica Antiterrorismo (CASA) a cui ha partecipato anche il DAP insieme a tutti i vertici delle Forze di Polizia.

Dalla riunione, alla quale hanno partecipato i vertici nazionali delle Forze di polizia, dei Servizi di Intelligence e i rappresentanti della sicurezza di Spagna a Roma, è emerso che i poliziotti dovranno sempre portare con s l’arma di ordinanza, anche quando non sono in servizio. Questo perché «un intervento tempestivo potrebbe contribuire alla limitazione del danno» in caso di attentato, si legge nella circolare diramata dal Dipartimento amministrazione penitenziaria alle direzioni delle carceri italiane.

Il problema delle armi di ordinanza in dotazione agli agenti solleva, però, auna questione già evidenziata tempo fa, all’epoca dei fatti di Nizza, dai sindacati di polizia. A quel tempo l’allora ministro degli Interno Angelino Alfano chiese che gli agenti fossero sempre armati, ma i sindacati fecero notare che nonostante il rischio attentati sia assai da tempo concreto, agli agenti fuori servizio viene negato il porto d’armi.

O meglio, viene negato loro il porto d’armi per difesa personale e quindi non possono detenere un’arma propria, solo quella di ordinanza, che è una Beretta 92, pesante più di un chilo e lunga 21 centimetri. Un’arma che in caso di attacco terroristico di sicuro sarebbe efficace, ma che è difficilmente mimetizzabile e scomoda da portare addosso e da maneggiare per un agente in borghese e non in servizio. Ma non sempre è stato così. Per anni i poliziotti erano autorizzati ad avere il porto d’armi per difesa personale e detenere un’arma più maneggevole, ma proprio in concomitanza dell’innalzamento della minaccia terroristica è stato loro tolto questo diritto.

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