Editoriale

MILITARI: TRA PREPENSIONAMENTO ED ESUBERI L’USCITA ANTICIPATA E’ L’UNICA SOLUZIONE

In anteprima, Infodifesa, ha mostrato i decreti correttivi in materia di organizzazione del personale delle Forze Armate, ripresi poi dalle maggiori testate.

Si cerca di correggere il tiro, brusco e repentino, instaurato dal Governo Monti con a capo del dicastero Difesa, il ministro Di Paola. I tecnici pensavano ai numeri, ed i numeri, in tempi di magra, si tagliano. Poi tornarono i politici, che non sapendo come mostrarsi agli occhi di un Comparto invecchiato senza possibilità di un turn over e con l’orizzonte di una pensione sempre più lontana e più scarna, decisero di invertire la rotta.

Ora siamo sempre in tempi di magra, ma i tagli vanno indorati, altrimenti si rischia di fare brutta figura. E qui interviene un Parlamento, silente ai tempi di Monti, che ora, improvvisamente, trova il coraggio di indirizzare il governo in materia di organizzazione del personale delle Forze Armate. Intendiamoci lo scopo iniziale, ridurre drasticamente il personale in uniforme rimane la priorità non è certo cambiato, si cercano modalità più “morbide” per attutire i danni. Ed allora sotto paragrafi e paragrafi di indirizzo vediamo che per raggiungere l’obiettivo mancano ancora 20.000 unità. Il numero originario (-40000) si è dimezzato e gran parte di essi sono corsi ai ripari con lo spauracchio di un aumento improvviso dell’età pensionabile.

Il ripristino regolare del turn over (che in 3 anni ha ingrigito incisivamente il Comparto Sicurezza e Difesa) implica quale unica soluzione quella dell’uscita anticipata. La famosa ARQ (Aspettativa Riduzione Quadri) che tra i più anziani di età, ma meno anziani nel grado, comincia a destare più di qualche preoccupazione. Come una spada di Damocle la riduzione quadri penzola sulla testa di ufficiali e sottufficiali senza via di fuga e senza sapere quando cadrà

Infatti l’art 2 del d.l. n. 101 del 31 agosto 2013, recante “Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni“  consente alle pubbliche amministrazioni,  in caso di soprannumero o di eccedenze di personale di utilizzare il prepensionamento ed il soprannumero di migliaia di unità ben giustificherebbe l’agevolazione verso l’uscita dal Comparto Difesa.

Insomma il “prepensionamento” di chi è a pochi anni dalla pensione sembra essere l’unica soluzione per ringiovanire le Forze Armate e sfoltirle ulteriormente.

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