Editoriale

LE MOTO MILITARI, UN PEZZO DI STORIA AL MOTORDAYS

(di Andrea Cionci per La Stampa) – L’anno scorso ha sfiorato le 150.000 presenze e, quest’anno, “Motodays”, il Salone della Moto e dello Scooter, cerca di ripetere il risultato presso la Nuova Fiera di Roma, dal 9 al 12 marzo 2017. Anche stavolta, l’Esercito Italiano partecipa alla manifestazione offrendo al pubblico la possibilità di ammirare da vicino alcuni mezzi in dotazione alla Forza Armata. In particolare, il Comando Militare della Capitale espone delle moto storiche messe a disposizione dal Comando dei Supporti Logistici dell’Esercito. Di solito, sono custodite presso il Museo Storico della Motorizzazione Militare, visitabile su prenotazione – e gratuitamente – il sabato. E’ un polo museale che conserva alcuni veicoli rarissimi, vere tappe dell’evoluzione dei mezzi meccanici: espone circa 450 mezzi di trasporto meccanici, mezzi corazzati, cingolati, anfibi, piccoli carri armati, motocicli, aerei leggeri ed elicotteri, persino carrozze di casa Savoia.

Tra le moto esposte al Motodays, spicca una Gilera 500 LTE del 1942; prodotta ad Arcore dal 1935 al ’45, fu impiegata dai reparti del Regio Esercito su tutti i fronti della Seconda Guerra Mondiale, soprattutto dai Bersaglieri.

Gilera 500 LTE con fucile mitragliatore Breda 30

«Insieme alla Guzzi “Alce”, alla Benelli 500 VLM, alla Sertum MCM e alla Bianchi 500 M – spiega Giuseppe Lo Gaglio, commissario tecnico per i veicoli militari dell’Automotoclub storico italiano (Associazione Higway Six) – queste moto non avevano l’acceleratore, come oggi, collegato alla manopola. La potenza del mezzo era modulata attraverso un manettino posto sul manubrio, regolabile con indice e pollice. Questo rispondeva a criteri per il risparmio del carburante e per la regolazione di una velocità “di crociera”. Anche il sistema di variazione delle marce non era azionato da un pedale, ma da una vera e propria leva posta sul fianco del serbatoio, direttamente collegata al meccanismo del cambio. Il motociclista doveva quindi continuamente staccare le mani dal manubrio per cambiare marcia. Erano mezzi molto veloci e potenti per l’epoca: potevano superare i 100 km/h, avevano una cilindrata media di 500 cc e una potenza di c.a 18 cv che, in quegli anni, era considerata importante. Rispetto alle moto di oggi, il baricentro era molto basso per consentire una maggiore stabilità al motociclista».

Moto Guzzi Alce con Breda 30

Quasi tutte erano dotate di accessori per trasportare armi come, ad esempio, la mitragliatrice pesante Breda mod. 37. La Guzzi “Alce” aveva addirittura il fucile mitragliatore Breda 30 fissato sul manubrio in modo che l’utilizzatore potesse fermarsi e sparare direttamente dalla sella.

Tutte le case produttrici avevano anche sviluppato, dai modelli a due ruote, dei moto-tricicli aperti col cassone per trasportare armi e munizioni o anche supporti contraerei. L’Esercito italiano fu all’avanguardia nell’uso delle moto perché, a differenza di altri, che le usavano solo per i collegamenti, aveva interi reparti combattenti di Bersaglieri montati su motociclette.

Un altro modello interessante esposto al Motodays è la “Bianchi 500 MT” del 1961, che deriva dalla 500 M prodotta dal ’37 al ’44. Dotata di telaio elastico adatto per il fuori-strada, era impiegata dalle unità di Cavalleria e di Bersaglieri. Era una vera moto anfibia creata appositamente per un uso militare, dotata di una marmitta a collo d’anatra (che scaricava i fumi all’altezza della sella) e di un sistema elettrico impermeabilizzato che consentiva l’attraversamento di guadi anche di 30-40 cm di profondità. Aveva un’autonomia di ben 360 km.

La Bianchi MT 61 del Museo della motorizzazione militare

«Una caratteristica tipica delle nostre moto militari – continua Lo Gaglio – era il sidecar a posizione invertita: quello italiano era, infatti, montato a sinistra. Tutti i veicoli militari italiani, durante la guerra, avevano la guida a destra (del resto come ancor oggi si usa nelle macchine operatrici) per consentire un miglior controllo del ciglio della strada».

Gli stand dell’Esercito al Motodays offrono al pubblico anche l’occasione di provare il simulatore di guida su due ruote messo a disposizione, per l’occasione, dal Comando dei Supporti Logistici e di ammirare un quad “Polaris 500” del 3° reggimento Elicotteri per Operazioni Speciali (REOS) Aldebaran.

I visitatori, infine, possono mettersi alla prova sul simulatore di volo “Rolfo” fornito dal Comando Aviazione dell’Esercito. Qui, sotto l’attenta supervisione di piloti ed istruttori militari, è possibile acquisire il “brevetto di pilota virtuale di elicotteri”.

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