Aeronautica

IL CORVO COLPISCE L’AERONAUTICA MILITARE: “PROCESSATE L’EX COMANDANTE DELLE FRECCE TRICOLORE”

C’è anche il nome del generale Gianpaolo Miniscalco – ex comandante delle Frecce Tricolori dal 1994 al 1996 e prima ancora gregario destro e leader della Pattuglia Acrobatica Nazionale – nell’elenco dei tre big dell’Aeronautica per cui la Procura militare ha chiesto il rinvio a giudizio (udienza davanti al Gup il 19 maggio) con l’accusa di «concorso nel reato continuato di minaccia a un inferiore per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri». E’ quanto riporta Maura Delle Case per il Messaggero Veneto. Miniscalco è accusato assieme all’ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica Pasquale Preziosa e a un altro alto generale dello staff dello stesso Preziosa – oltre all’ex comandante delle Frecce Tricolori –: Antonio Di Lella. Secondo l’accusa, i tre avrebbero cercato in tutte le maniere (inutilmente) di tagliare fuori dai giri che contano il generale Carlo Magrassi diventato, successivamente, consigliere militare di palazzo Chigi e ora direttore nazionale degli armamenti.
L’indagine della Procura militare capitolina, inoltre, nasce da un documento anonimo contro Magrassi che Preziosa, Miniscalco e Di Lella consegnano al tribunale. Un dossier che si rivelerà, però, una sorta di boomerang per i tre. Nel documento, infatti, si denuncia l’inidoneità al volo di Magrassi – quindi con l’obiettivo di escluderlo dall’Aeronautica – con Preziosa che, subito dopo, ordina una relazione completa in base all’esposto. Relazione che, stando alla Procura, avrebbe scritto di suo pugno Di Lella per arrivare a un risultato coerente con quanto denunciato nel documento e, allo stesso tempo, informando la Corte dei Conti di un possibile danno erariale (la presenza di Magrassi), formando anche una commissione d’inchiesta con il tentativo di convincerne il presidente della sussistenza del danno stesso.

Il periodo preso in considerazione, in questo caso, è aprile di due anni fa, ma perché arrivare al documento anonimo? Secondo la Procura perché la «fervida attività presso lo Stato maggiore» per sbarrare la strada a Magrassi, iniziata a febbraio 2014, non aveva dato alcun esito. Fino all’autunno, scrive infatti il procuratore militare «Preziosa convocava ripetutamente nel proprio ufficio il generale Domenico Abbenante, direttore dell’Istituto di medicina Aerospaziale e gli dava chiare disposizioni»: dichiarare non pienamente idoneo al volo Magrassi. In caso contrario «avrebbe subito un grave pregiudizio di carriera». «Analoghe, indebite intimidazioni venivano rivolte in quei giorni da Miniscalco», con la frase sulla necessità di tagliare Magrassi «fuori dall’Arma». Abbenante però cede, il 27 febbraio emette il certificato di «piena idoneità» e una settimana dopo «viene rimosso dall’incarico».

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