Editoriale

I MARESCIALLI AIUTANTI BERSAGLIO DEL RIORDINO: DEGRADATI, DECLASSATI E DEMANSIONATI

Pubblichiamo questo contributo inviato alla Redazione.

«La legge delega n. 124 del 7 agosto 2015 Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, tra i numerosi provvedimenti, ha delegato il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per modificazioni agli ordinamenti del personale delle Forze di polizia, anche attraverso:

La revisione della disciplina in materia di reclutamento, di stato giuridico e di progressione in carriera, tenendo conto del merito e delle professionalità, nell’ottica della semplificazione delle relative procedure; prevedendo l’eventuale unificazione, soppressione ovvero istituzione di ruoli, gradi e qualifiche e la rideterminazione delle relative dotazioni organiche, comprese quelle complessive di ciascuna Forza di polizia, in ragione delle esigenze di funzionalità e della consistenza effettiva alla data di entrata in vigore della presente legge, ferme restando le facoltà assunzionali previste alla medesima data, nonché assicurando il mantenimento della sostanziale equiordinazione del personale delle Forze di polizia e dei connessi trattamenti economici, anche in relazione alle occorrenti disposizioni transitorie, fermi restando le peculiarità ordinamentali e funzionali del personale di ciascuna Forza di polizia, nonché i contenuti e i principi di cui all’articolo 19 della legge 4 novembre 2010, n. 183, e tenuto conto dei criteri di delega della presente legge, in quanto compatibili.

Preme sottolineare che nel progetto di riordino delle carriere per le Forze di polizia, oggetto di discussione e di esame in seno alle commissioni parlamentari competenti, sono inseriti dei provvedimenti che risultano essere particolarmente penalizzanti e con effetti sperequativi, nei confronti di una particolare categoria del ruolo Ispettori delle Forze di polizia, sia ad ordinamento civile che militare.

Dopo aver letto il testo ci siamo personalmente posti l’obiettivo di rispondere, in tutta sincerità e con estrema obiettività, alle seguenti domande:

• il testo del riordino premia effettivamente il merito oppure provvede ad una distribuzione generalizzata di gradi e qualifiche che esulano dal merito e dalle professionalità?
• il testo prevede casi di unificazione e/o soppressione di ruoli gradi e/o qualifiche oppure ha determinato esclusivamente un inserimento generalizzato di nuove qualifiche ed un unico grado quale quello di Luogotenente?
• il progetto di riordino consente un’adeguata progressione ed apertura delle carriere anche verso il ruolo Ufficiali?
• il provvedimento adotta disposizioni transitorie adeguate al fine di evitare trattamenti sperequativi?
Le nostre personali risposte ai quesiti suindicati non sono risultate tali da poter ritenere il provvedimento in linea con gli obiettivi della legge delega, per le ragioni di seguito analizzate.

A regime il decreto legislativo in tema di riordino delle carriere, così come attualmente strutturato, porterà all’attuazione dei seguenti provvedimenti:

• gli attuali Marescialli capo +8 (quindi con 8 anni di anzianità nel grado) verranno promossi ope legis Marescialli Aiutanti, in tre diverse aliquote nel corso del 2017;
• gli attuali Marescialli aiutanti +8 (quindi con 8 anni di anzianità nel grado) verranno promossi ope legis al nuovo grado di Luogotenente (che con la riforma diventa “grado” e non più “qualifica”);
• gli attuali Luogotenenti +4 (con più di 4 anni di anzianità nel grado) assumeranno la nuova qualifica di Luogotenente cariche speciali con assegno di responsabilità e parametro superiore al grado di Tenente;
• inoltre avranno la possibilità di concorrere (se con un’anzianità superiore a 6 anni nel grado di Luogotenente), senza titoli accademici, al ruolo Ufficiale partendo dal grado di Sottotenente.
A nostro avviso, il testo di riordino, così come impostato, determinerà cospicue sperequazioni a carico di una particolare categoria di Ispettori, giuridicamente non disciplinata, che viene particolarmente maltrattata. Una gruppo di circa 8000- 9000 Ispettori, considerando solo le forze di polizia, con il grado di Maresciallo aiutante con meno di 8 anni di anzianità nel grado, ormai ironicamente definiti con lo pseudonimo MA-8.

I Marescialli aiutanti -8 (cioè coloro che sono stati promossi Marescialli aiutanti con decorrenza 01.01.2010 e fino all’entrata in vigore della riforma) resteranno tali e avranno diritto a partecipare alla procedura di avanzamento al grado di Luogotenente solo al compimento dell’ottavo anno nel grado di Maresciallo aiutante.

E’ di palese evidenza che la riforma introduca vantaggi per tutte le categorie e ruoli tranne che per i Marescialli aiutanti con meno di 8 anni di anzianità nel grado, che verrebbero addirittura danneggiati dalla riforma medesima.

Sia consentita agli scriventi una piccola riflessione: dopo anni e anni di onorato servizio gli attuali MA-8 per indossare il grado apicale hanno dovuto affrontare una durissima selezione interna. Le procedure di avanzamento utilizzate nelle varie amministrazioni sono di due tipi:

  1. per concorso (dopo 4 anni di permanenza nel grado di Maresciallo capo con procedura denominata a scelta per esami);
  2. per titoli (dopo 8 anni di permanenza nel grado di Maresciallo capo con la valutazione dei titoli e dei precedenti di servizio con procedura cosiddetta a scelta).

Ad oggi migliaia di colleghi che dal 2010 e fino al 2016 hanno superato brillantemente questa durissima fase selettiva e sono arrivati al tanto ambito grado di Maresciallo aiutante (che rappresenta indiscutibilmente il grado apicale, almeno sotto il profilo giuridico, della categoria Ispettori), con il progetto di riordino si vedranno di fatto degradati, declassati e demansionati.

Attualmente il Maresciallo aiutante è il grado apicale della categoria ispettori.

Più in alto c’è solo la qualifica (non un grado) di Luogotenente.

Ovviamente, quest’ultima è una qualifica che conta come un grado, nel senso che chi la possiede automaticamente è predisposto al comando di Reparti e/o articolazioni nei confronti di un Maresciallo aiutante.

Tuttavia si può affermare che il Maresciallo aiutante rappresenta oggi il vertice del ruolo Ispettori.

In futuro, con l’entrata in vigore del progetto di riordino che è in discussione, per i Marescialli aiutanti – 8 non sarà più così. Di fatto tale categoria di validi ispettori, perderà l’apicalità giuridica del grado poiché la vecchia qualifica di Luogotenente diventerà a tutti gli effetti un grado, l’unico nuovo che il riordino delle carriere istituirebbe. Inoltre vi sarà affiancata la qualifica di “Luogotenente cariche speciali” che si raggiungerà con 4 anni di permanenza nel grado di Luogotenente.

Quindi gli MA-8 si troveranno nella situazione di essere catapultati all’indietro con un nuovo grado e una nuova qualifica innanzi (anziché una sola qualifica come oggi), quindi di fatto DEGRADATI nonostante abbiano superato brillantemente un concorso per arrivare al vertice della categoria.

Inoltre oltre al danno, l’inevitabile beffa, poiché verranno raggiunti nel grado dai numerosi Marescialli capo + 8 che verranno promossi ope legis, quindi con un grado di fatto attribuito in base a criteri di mera anzianità e non al merito come invece richiederebbe il provvedimento di delega, ancorché con minore anzianità relativa.

Un grado che di fatto viene regalato a coloro i quali non sono risultati idonei alle procedure di valutazione basate sul merito.

Tutto questo determinerà a regime, il completo appiattimento e svilimento del grado di Maresciallo aiutante che, di fatto, diventerà quello che oggi rappresenta il grado di Maresciallo capo.

Inoltre per passare al grado di Luogotenente, dopo 8 anni di permanenza nel grado, per i Marescialli aiutanti -8 si profila un ulteriore avanzamento a scelta, con una nuova durissima selezione con le prospettive di un ulteriore imbuto per raggiungere l’apice della carriera che gli stessi oggi hanno già raggiunto. Quindi questa categoria di ispettori si troverà ad affrontare nella propria carriera ben due valutazioni durissime, mentre i Marescialli capo +8 promossi ope legis Marescialli aiutanti, ne affronteranno soltanto una in occasione della procedura di avanzamento per Luogotenenti.

Gli attuali Marescialli aiutanti hanno raggiunto il grado apicale del ruolo ispettori, chi tramite la procedura “a scelta” e chi con la procedura “a scelta per esami”, con sforzi personali e notevole impegno professionale superando, come detto in precedenza, una durissima selezione interna (quindi non per la semplice anzianità di servizio).

E’ evidente che una siffatta situazione, senza gli opportuni rimedi, alimenterebbe un diffuso malcontento negli interessati (si discute di circa 8mila – 9mila ispettori nelle Forze di polizia) i quali avrebbero come strada obbligata, in mancanza di opportuni correttivi al decreto legislativo, il ricorso alla Magistratura competente al fine di tutelare i diritti negati dalla futura riforma.

A tal riguardo a titolo personale, nel manifestare un sentimento di disagio ed indignazione alle autorità competenti a decidere, esprimo il più profondo dissenso nell’arrendersi alla sconfitta della meritocrazia in favore della restaurazione di modelli di progressione di carriera arcaici, legati esclusivamente al raggiungimento della mera anzianità di servizio (con la distribuzione senza merito di gradi e qualifiche).

Pertanto rimetto alla sua pregiatissima attenzione la menzionata questione, quale membro di una delle commissioni competenti ad approvare il testo da sottoporre alle camere, al fine di valutare ogni possibile azione utile ad apporre sostanziali correttivi alle rappresentate criticità, onde evitare ulteriori effetti sperequativi in un settore già ampiamente penalizzato dalle riforme del passato.

In un’ ottica di equità e di giustizia, di efficienza e meritocrazia, di professionalità, dinamismo e proiezione verso il futuro del comparto sicurezza e difesa, il miglior auspicio possibile e che le Istituzioni non trasmettano agli operatori del comparto, ogni giorno impegnati in un settore delicato e difficile, la sensazione di aver inutilmente creduto nello sviluppo meritocratico delle carriere, di aver fermamente creduto in un’idea nuova di efficienza e meritocrazia, sicuramente foriera di enormi dispendi di energie sul campo e sottrazione di tempo alla vita privata e alle famiglie (a volte anche con danni irreversibili quali separazioni/divorzi), ma unica reale promotrice di una progressione di carriera brillante, fondata sul vero merito e sull’abnegazione in servizio, che risulti utile a promuovere l’efficienza e l’efficacia all’interno delle amministrazioni di appartenenza, in completa unione d’intenti con la volontà espressa dalle Istituzioni democratiche Repubblicane.

Nella speranza che questo contributo di pensiero, reso in ottica costruttiva e trasmesso per rappresentare solo alcune delle criticità del progetto di riordino, non resti inascoltato e, soprattutto, possa essere un prezioso punto di vista interno per affrontare le necessarie riforme che il comparto aspetta da tempo, porgiamo i più cordiali e distinti saluti».

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