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ABUSI SESSUALI AL COMSUBIN, CONDANNATI DUE SOTTUFFICIALI

(di Tiziano Ivani) – La
Spezia – A “inchiodarli” sono state le testimonianze delle vittime, ben
sette
, una identica all’altra. Sette soldatesse, in forza alla caserma
Comsubin, alle Grazie, che avevano denunciato abusi a sfondo sessuale ad opera
di due superiori.

Ieri
il giudice per le indagini preliminari ha condannato a un anno e sei mesi di
reclusione (ciascuno) il primo maresciallo Leonardo Bottalico, 55
anni, e il sergente Luigi Fatigati, di 35. I legali sono riusciti a
ottenere la sospensione della pena, evitando così che si procedesse anche al
licenziamento coatto dei due militari, già sospesi in passato dal lavoro. Il
sostituto procuratore Federica Mariucci ha chiesto addirittura una condanna a
tre anni e quattro mesi di reclusione.
I due
militari fino a poco tempo fa facevano parte Comando raggruppamento subacqueo
incursori Tesei. L’accusa ha sostenuto che avessero preso di mira sette
militari donna
, in forza al battaglione Sdi Nord Liguria. Un gruppo
giovane, di un’età compresa tra i 21 e i 25 anni.
Le
vittime avevano riferito di una lunga serie di atti sconci. È emerso che
Bottalico, assistito dall’avvocato Vincenzo Macera, aveva concentrato le
proprie attenzioni nei confronti di cinque ragazze in particolare. A una di
queste, in un’occasione, aveva «leccato il collo» e poi
massaggiato la schiena contro la sua volontà.
Il pm
Mariucci ritiene che le giovani venissero ricattate: una militare era stata
costretta a dare un bacio al primo maresciallo per ottenere la licenza.Palpeggiamenti apprezzamenti erano
all’ordine del giorno nella caserma. Gli inquirenti ritengono che il 55enne
facesse valere la propria posizione di comandante di plotone. Era accaduto
perfino che mentre una delle vittime compilava il modulo per la licenza, lui le toccasse
il fondo schiena
. Il pm Mariucci è convinta che cercasse il contatto con
loro, tanto che in un’occasione si era sdraiato nel letto in cui stava dormendo
una delle ragazze, iniziando a baciarla.

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Accuse
analoghe sono state mosse anche nei confronti di Bottalico, difeso nel
procedimento dall’avvocato Silvia Rossi. Il sergente toccava il seno
delle soldatesse
, avvicinandosi con la scusa di aggiustare lo stemma sulla
tuta mimetica. I palpeggiamenti si verificavano anche durante le esercitazioni
di tiro, oppure nel aiutare le giovani a salire sui mezzi di servizio.

La
Procura spezzina ha portato avanti un’indagine lampo, riuscendo a chiudere il
fascicolo in poco meno di un anno. Se non avessero deciso di farsi giudicare
con rito abbreviato, Bottalico e Fatigati avrebbero rischiato una pena
molto pesante
, dai cinque ai dieci anni di reclusione. L’attività
investigativa era stata avviata dopo che in Procura era arrivato un esposto
anonimo che riportava di abusi patiti dalle soldatesse.

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