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ROMA, SI CHIEDE SICUREZZA MA I CARABINIERI PAGANO LA ZONA A TRAFFICO LIMITATO PER SERVIZIO

POTREBBE ESSERE L’INIZIO DI UNA PERICOLOSA CADUTA!!! – sostengono a voce alta – i delegati militari del Co.Ba.R. Lazio il Lgt. Caforio C. e ed il delegato Co.Ce.R. Carabinieri App.s. La Fortuna G. – non è possibile accettare questa sconfitta basata su un diritto violato.

Come tutti già sanno, da qualche tempo a Roma il 112 è divenuto il numero unico di pronto intervento europeo e dal 1° marzo corrente mese, è subentrato anche il piano coordinato di controllo del territorio che sostanzialmente, divide, in tre grosse macroaree, l’intera giurisdizione del Comune di Roma, assegnandone, a rotazione, una ai Carabinieri e due alla Polizia di Stato. Il  progetto che ha portato la suddivisione delle aree di competenza, affidate, distintamente, al controllo delle due Forze di Polizia, dovrebbe permettere un capillare il monitoraggio del territorio, evitando, contestualmente, attraverso il coordinamento della nuova centrale unica, inutili accavallamenti e spreco di forze. Sulla base di questa breve premessa – il delegato Co.Ce.R. Giuseppe La Fortuna– prende spunto per evidenziare le assurde situazioni che si vengono a creare all’interno della nostra organizzazione militare dove, da qualche tempo, sembrerebbe che tutti, anche al di fuori della stressa organizzazione e quindi senza averne competenza, riescano a imporre, indisturbati, le loro decisioni. Infatti se da un lato il Governo sembrerebbe orientato a dare assoluto sostegno  e la massima importanza e alle Forze dell’Ordine, dall’alto, emerge l’atteggiamento ostile e incongruente posto in essere dalle Autorità competenti nei confronti dei Carabinieri che, per ragioni servizio e nell’esclusivo interesse Istituzionale, continuano a pagare la tassa ZTL per raggiungere  le Caserme ubicate nel centro della Capitale. Sembrerebbe che non solo la vecchia giunta comunale, ma anche gli attuali commissari prefettizi, subentrati dopo la scandalosa inchiesta sulle tangenti e sugli appalti pubblici, sostengano, a grandi linee, le stesse teorie dei precedenti governati . Se così fosse  – sottolineano i delegati militari – pur non volendo apparire disfattisti,  la delusione sarebbe ancora più grave e devastante, come essere uccisi dal fuoco amico. L’ulteriore fallimento andrebbe ad aggiungersi a tutte le altre frustrazioni che l’intero comparto sicurezza sta subendo in questo delicato momento di disorientamento generale provocato anche dai continui tagli e dalle incertezze sulle future prospettive economiche connesse con il mancato rinnovo del contratto, riordino carriere e sistema pensionistico.

Tanti perché, molte contraddizioni, numerose promesse, purtroppo altrettante delusioni!!!! Gratificare, apprezzare e soprattutto riconoscere i diritti ai Carabinieri, significa rafforzare l’attaccamento alle Istituzioni e a quei valori che da secoli sono insiti nella mentalità trasfusa in quegli Uomini e in quelle Donne in divisa che presidiano, giorno e notte, tutti i territori del nostro paese nonché il centro urbano più importante e a rischio attentati dell’intera Nazione, i cui numerosi obiettivi sensibili, ruotano pericolosamente, come in una roulette russa, nel mirino del terrorismo internazionale. Dopo circa tre anni di delibere e discussioni, avvenute sia nelle sedi istituzionali della rappresentanza che al di fuori degli ambiti militari, attraverso confronti con varie Autorità Comunali tra cui V. Sidaco, Assessore alla Mobilità, vari assistenti e in fine con Commissari Prefettizi, sono stati concessi i permessi al transito nella ZONA TRAFFICO LIMITATO, esclusivamente ai Carabinieri che svolgono servizio presso la caserma Podgora di Via Morosini. Questa decisione, che evidenzia una grave ed eclatante DISPARITÀ DI TRATTAMENTO, ha deluso le legittime aspettative di tutti quei Carabinieri che prestano servizio presso i Comandi di Piazza Venezia, di Piazza S.Lorenzo in Lucina e Piazza del Popolo, i quali, a differenza dei primi, continueranno a pagare l’indebito tributo. E’ dunque evidente ritenere pienamente illegittimo un tributo basato su principi infondati, il cui costo, andrebbe a pesare sulle tasche del singolo operatore, il quale, nel caso in cui non avesse la possibilità economica di sostenerlo, non sarebbe nelle condizioni di raggiungere la propria Caserma e quindi assolvere i compiti a lui devoluti. Non dimentichiamo che il Carabiniere è una preziosa risorsa, sempre competente e doverosamente pronta a fornire assistenza e sicurezza al cittadino, al quale appartiene incondizionatamente senza limiti di tempo e su tutto il territorio Nazionale. Non dimentichiamoci – continuano i delegati Caforio e La Fortuna – che un Carabiniere, monoreddito (stipendio 1.400,00/1.600,00 euro mensili), sposato con figli e residente per ovvi motivi fuori Roma (affitto e/o mutuo 800,00/1.000,00 euro mensili); che fa il pendolare (200,00/300,00 euro spese carburante) –, come può riuscire a sfamare la sua famiglia e pagare anche una tassa per svolgere servizio nel luogo dove è stato destinato d’Ufficio dall’Amministrazione?  Qualora  non si dovesse ottenere in breve tempo nessun risultato, sarebbe doveroso che l’Amministrazione Militare, si faccia carico di sostenere il disagio economico di ogni singolo Carabiniere allo scopo permettergli di raggiungere le sedi ove sono stati destinati per servizio, senza metterli in difficoltà  e/o costringerli, in estremo, ad adottare escamotage allo scopo di eludere i varchi di controllo ZTL. Questi uomini e queste donne – affermano i delegati militari Caforio C. e La Fortuna G.-  – a differenza di tutte le altre dignitose e rispettabili categorie di dipendenti dello Stato – ripagano, ampiamente e a caro prezzo, l’intera Nazione attraverso il loro incessante contributo che forniscono per “DOVERE”,  anche  “LIBERI DAL SERVIZIO COMANDATO” e in questi casi senza “RETRIBUZIONI ECONOMICA” sin dal primo momento in cui giurano fedeltà alla Repubblica Italiana, sarebbe il caso di proporre un’interrogazione parlamentare – concludono i delegati Caforio C. e La Fortuna G. – anche allo scopo di portare a conoscenza la gravissima situazione ai Sig.ri Ministri dell’Interno e Difesa, nonché a tutte quelle personalità dello Stato che si avvalgono, costantemente, della doverosa, nonché fedele tutela e scorta di questi valorosi Uomini, pronti a morie per tutelare la loro incolumità e servire la Patria.

 

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