Difesa

FLIRTAVA CON LA MOGLIE DI UN SOLDATO, TRAFERITO GENERALE DELLA EDERLE

(di Andrea Alba) – VICENZA Dozzine di messaggi, alcuni dei quali con velate insistenze sessuali, alla moglie di un soldato suo sottoposto. L’autore sarebbe, secondo un’indagine interna all’esercito americano, nientemeno che il generale maggiore Joseph Harrington, a capo delle forze Us Army Africa nella caserma Ederle di Vicenza. La vicenda è venuta a galla nei giorni scorsi divulgata dal quotidiano Usa Today e il caso per ora è costato all’alto ufficiale una sospensione dal comando. I messaggini «galeotti» venivano inviati via Facebook dall’account di Harrington a quello di una donna europea sposata con un soldato Usa dipendente proprio del comando Usaraf.

La sezione, comandata proprio dalla base di Vicenza, si occupa e coordina tutte le missioni americane nel continente africano. Secondo la ricostruzione fatta dalla testata americana, che ha pubblicato alcuni dei brevi testi inviati, il generale e la moglie del soldato si conoscono all’inizio dell’anno nella palestra della base vicentina. In primavera comincia lo scambio via social: inizialmente, dichiara la donna in forma anonima alla testata statunitense, erano solo brevi dialoghi amichevoli e legati all’attività nella base. Poi i messaggini iniziano a intensificarsi, anche di notte. In alcuni l’alto ufficiale si lamenta del continuo viaggiare e del cibo locale. Ma in altri, e sono questi a far preoccupare la donna, il generale la chiama «Hottie» (bellezza) e fanno capolino allusioni più o meno velate: «Hai proprio un bel curriculum come modella, davvero! Anche se in realtà non l’avevo notato! Dov’è tuo marito stasera, lavora?». O ancora, «potresti farmi da infermiera » e «mi piacerebbe essere in una tenda con te». In altre chat, il generale specifica alla donna che «tuo marito non sarebbe contento se sapesse che hai chattato con un altro uomo», o parla di «uomini sposati che fanno regali alla moglie di un altro» aggiungendo che «mi piacerebbe farti un regalo un giorno».

 

Il comandante avrebbe anche proposto incontri, ma sembra assodato che fra i due non ci sia mai stato un rapporto fisico. Di particolare interesse per gli investigatori dell’esercito americano c’è il fatto che il generale raccomandava sempre alla destinataria di cancellare le conversazioni: sarebbe la prova che il militare si rendeva conto di aver superato il limite. Per gli statunitensi, se confermato, il tentato approccio dell’ufficiale alla moglie di un sottoposto è un fatto grave, moralmente riprovevole nonché punito specificamente dallo Uniformed Code of Military Justice, il codice penale militare americano. Da Washington arriva una stringata conferma: «Il generale Harrington è stato sospeso dall’incarico di comandante in attesa della conclusione di un’indagine da parte dell’ispettore Generale dell’esercito Usa. Dal momento che le indagini sono in corso, non si rilasciano ulteriori commenti». Il generale di divisione, originario del New Jersey, è arrivato a Vicenza all’inizio di giugno dell’anno scorso. Al suo attivo ha un lungo cursus honorum: è stato vice capo di Stato maggiore per l’Allied rapid reaction corps (Arec) del Regno Unito e nel 2006 ha guidato un battaglione a Ramadi, in Iraq. Sulla vicenda ha rilasciato una breve dichiarazione pubblica, spiegando di confidare «in una rapida conclusione dell’indagine». Del resto, la base vicentina non è nuova ad inchieste clamorose sugli alti ufficiali che la dirigono. Nel 2013 era finito in cronaca l’ex comandante della guarnigione, il colonnello David Buckingham: la Military Police l’aveva fermato per una notte intera con l’accusa di ubriachezza molesta alla festa del 4 luglio. (Corriere Veneto)

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