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ESCLUSA DALLA FINANZA PERCHÉ DA ADOLESCENTE HA FUMATO ERBA: IL TAR LA RIAMMETTE

Riportiamo il caso emblematico di una ricorrente che ha partecipato al concorso per titoli ed esami, per l’ammissione di 605 allievi marescialli all’88° corso presso la Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza, per l’anno accademico 2016/2017 e che, con determinazione del Comando Generale della Guardia di Finanza è stata disposta l’esclusione perché nel 2010 colta sulla spiaggia con una “canna in mano intenta a fumarla”, nonché per un’annotazione della polizia giudiziaria secondo la quale l’aspirante in data 17.3.2009 sarebbe stata sorpresa nel tentativo di asportare capi di abbigliamento all’interno di un esercizio commerciale.

Sul caso si è espresso il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio che ha accolto il ricorso annullando il provvedimento di esclusione.

L’aspirante maresciallo vanta anche un curriculum di tutto rispetto: un percorso di studi brillante alla facoltà di giurisprudenza, un lavoro a tempo determinato. Per i giudici, la condotta incriminata è stata «attuata in un’età adolescenziale connotata da una fisiologica immaturità». Il comando non avrebbe nemmeno considerato la valutazione «proveniente da un ufficio periferico dello stesso Corpo, che parla dell’indole e della personalità della ricorrente definita quale soggetto buono, che gode di buona estimazione pubblica e risulta di buona condotta morale e civile; ha vissuto in seno alla famiglia ed è da considerarsi seria, educata e corretta. Non risulta abbia avuto frequentazioni malavitose e/o con soggetti criminali locali e non ha ricoperto cariche pubbliche».

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